Ci sono fondi per i licenziati
Ma la burocrazia li blocca

Il problema del fondo di solidarietà (200mila euro)? Un ente che abbia i requisiti per gestirlo. Oggi incontro con la Fondazione comasca

Ci sono 200mila euro per i licenziati, per aggiornarli e farli tornare a lavorare. Ma per colpa della burocrazia non si riesce a usare il fondo di solidarietà.

Uno strumento importante, quello messo a fuoco dal Tavolo per la competitività, che doveva partire lo scorso settembre. Il problema però - sottolineano i sindacati - è che non si trova il soggetto per farlo gestire. La Provincia pone dei limiti, in questa fase, un Comune non va bene, e così altri soggetti. Oggi si tenta la carta della Fondazione comasca, attenta alle questioni sociali.

«Altrimenti - sospira Salvatore Monteduro, Uil, con i colleghi Gloria Paolini (Cisl) e Alessandro Tarpini (Cgil) - troveremo un’alternativa. Non possiamo farci fermare dalla burocrazia».

Intanto i sindacati esprimono la soddisfazione per l’impegno di Unindustria sull’altra emergenza:quella dei giovani in cerca di lavoro. Duecento aziende si sono dette disponibili ad adottare il patto generazionale, se la Regione contribuisce.

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