Colombo e il Salone del Mobile
«Design tra sapere e emozioni»

Salone L’architetto, con studio a Lugano, intervistato da La Provincia, in occasione della fiera internazionale che porta design e luce in primo piano

Pluripremiato, docente in prestigiosi atenei, anche in Cina, autore di arredi iconici e progettista in molteplici ambiti, compresa l’automotive di lusso, Carlo Colombo è un’eccellenza del design. Di radici brianzole, con studio a Lugano, vanta una lunga esperienza al Salone del Mobile. La Provincia lo ha intervistato per l’inserto di 56 pagine uscito il 14 aprile, insieme com altri 11 designer di valore internazionale.

Luce e design sono i temi del Salone del Mobile 2023, proviamo a giocare con questi termini:lei cosa vede?

La luce ha un ruolo fondamentale nell’architettura, nell’interior design ed anche nell’allestimento di ambienti outdoor: le installazioni luminose possono modificare radicalmente l’atmosfera di uno spazio, rendendolo più o meno accogliente e funzionale. I temi in questa 31a edizione saranno sostenibilità, digitalizzazione e human centric lighting. Ripartire dalle persone, appunto, è la caratteristica chiave del Salone del Mobile, da sempre capace di evolvere per rispondere alle sfide più urgenti della contemporaneità.

Il Salone Satellite ha posto ai laureandi delle migliori scuole del mondo questa domanda: dove sta andando il design? Qual è la sua risposta?

Naturalmente dobbiamo pensare ad un design che mira alla sostenibilità, è importante rispondere alle nuove e molteplici esigenze della vita contemporanea. Avere una vocazione internazionale come punto di partenza per un ogni approccio progettuale, è fondamentale per ottenere un design sempre più fluido e smart. Fare design è un sapiente mix di emozioni e sapere, e la responsabilità ambientale, economica e sociale sono le priorità dalle quali partire.

Cambia il layout del Salone per offrire una panoramica più completa degli espositori: cosa ne pensa?

Credo fermamente che si stia lavorando nella direzione giusta; l’unico livello espositivo, con gli espositori dei padiglioni superiori ricollocati in quelli inferiori per semplificare, migliorare e valorizzare la fruizione e l’esperienza di visita. Un percorso che prende la forma di un circuito ad anello, anche attraverso il SaloneSatellite, per la prima volta incluso nei padiglioni di Euroluce. Una metamorfosi per ridisegnare il modello fieristico, generando un’interazione tra luce, architettura, arte e scienza.

Questo cambiamento è il segno che c’era l’effettiva necessità di innovare un format troppo classico: lei cosa cambierebbe?

Direi che mi trovo perfettamente in linea con la filosofia di quest’edizione; semplificare il percorso di visite e, contemporaneamente, aumentare la visibilità degli espositori, trovo sia un ottimo punto di partenza. Il Salone ha sempre dato prova di una straordinaria capacità di coinvolgimento del pubblico, nazionale ed internazionale.

In questa edizione la città entra nella fiera che richiama la vivibilità del centro storico: questo penalizzerà il Fuorisalone? Appropriandosi della componente più creativa, che fino ad ieri apparteneva alla Design Week, potrebbe nascere un conflitto d’interessi tra le due realtà?

Le due dimensioni dialogano da sempre in maniera organica, un interazione costante dove le due realtà sono in continua evoluzione. Non credo possa nascere un conflitto d’interessi, anzi, trovo sia uno stimolo eccezionale per favorire il confronto e la crescita di tutto il sistema fieristico.

Passando alle prospettive di mercato, come si fa oggi a progettare, ad esempio una lampada, che deve conquistare la community globale?

Il concetto di memoria, ironia, funzione sono ingredienti fondamentali per la riuscita di un progetto. Una lampada, come qualsiasi altro prodotto, deve essere prima di tutto pensato per le persone. La mia passione per il design continua ad essere parte integrante della mia vita. Il giusto mix fra questi elementi è la chiave per poter realizzare oggetti di successo.

La sostenibilità è ancora centrale tra le priorità del settore, ma in che campo: materiali, energia, smontaggio e riuso?

Oggi, tutto ciò che ha un riferimento alla natura è di tendenza. Preservare il nostro pianeta è un’urgenza. Stiamo affrontando sfide senza precedenti che costituiscono una minaccia per il nostro benessere. Così, oggi più che mai, il nostro compito è cercare di ridurre al minimo questo impatto per salvaguardare le nostre vite e l’ecosistema in cui viviamo. La sostenibilità deve essere necessariamente un punto di partenza ogni volta.

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