Comparto tessile. Nell’area lariana
perse 285 aziende negli ultimi sette anni

L’indagine Il settore rimane decisivo per il territorio ma negli ultimi sette anni si è molto ridimensionato. Nello stesso periodo in fumo duemila posti di lavoro

Pubblicato nei giorni scorsi e curato dall’ufficio Studi e statistica della Camera di commercio di Como-Lecco, il report “Le imprese tessili lariane nel 2022: demografia di impresa, addetti, congiuntura e interscambio commerciale” mette in evidenza non solo la consistenza del settore sul territorio, ma anche l’andamento del comparto negli ultimi anni caratterizzati anche dall’emergenza pandemica.

Alla fine del 2022 in Italia le industrie tessili, le imprese di confezione di articoli di abbigliamento, di articoli in pelle e pelliccia risultano oltre 73.500, con un’incidenza sul totale pari all’1,4%. Alla medesima data, le imprese attive in Lombardia sono poco più di 11.500, con un peso dell’1,4% sul totale. Nell’area lariana, ossia in provincia di Como e Lecco, sono 1.300 e rappresentano il 2% del totale. Nella graduatoria lombarda per incidenza del tessile sul totale imprese, Como (1.081 aziende, 2,5%) si trova al secondo posto dopo Varese (dove l’incidenza è del 2,6%) ed al dodicesimo nella classifica nazionale, mentre Lecco (235 imprese, pari all’1%) è al nono posto regionale ed al 42° in Italia.

Gli addetti

Per quanto riguarda gli addetti del settore, a livello nazionale sono quasi 465mila, con un’incidenza sul totale pari al 2,4%. Sono 85mila in Lombardia, con un peso del 2,2% e più di 15mila nelle province di Como e Lecco, dove il comparto occupa il 5,1% del totale della forza lavoro. In particolare, lavorano nel tessile quasi 12.300 comaschi (il 6,6% degli addetti provinciali), mentre a Lecco sono poco più di 2.800 (2,6%). Per forza lavoro nel tessile, quindi, Como è la prima provincia in Lombardia e l’undicesima del nostro paese; Lecco occupa la quinta posizione regionale e la trentaduesima in Italia.

Tuttavia, negli ultimi sette anni l’area lariana ha visto diminuire il numero delle aziende tessili di 285 unità ed il peso rispetto al totale è sceso (era al 2,4%): Como ha perso 197 unità mentre Lecco 88. Del resto, la contrazione ha riguardato tutte le province della nostra regione ad eccezione di Sondrio (che ha visto un incremento di quattro aziende). Nel solo 2022 il numero delle aziende tessili lariane è calato di 43 unità (ne sono state perse 31 a Como e dodici a Lecco). In calo, tra inizio 2016 e fine 2022, anche gli addetti dell’area lariana, con una flessione di quasi 2mila unità (1.604 a Como e 351 a Lecco) pari all’11,5%.

Il report evidenzia come siano diminuite nei sette anni nell’area lariana anche le imprese artigiani tessili, con un calo di 136 unità: oggi sono 638 e rappresentano il 2,8% del totale (dal 3,1% del 2016).

I mercati esteri

Il comparto tessile rappresenta una fetta significativa dell’export lariano: il totale delle esportazioni delle province ammonta infatti a 12,5 miliardi ed il tessile ne vale 1,8 pari al 14,3%. La crescita rispetto al 2021 è stata di 380 milioni di Euro (+26,9%), mentre nei confronti del 2019 c’è stato un aumento di 130,3 milioni (+7,8%).

L’import del tessile lariano vale invece 8,3 miliardi (l’11% del totale), in crescita sia rispetto al 2021 (+38,1%) che nei confronti del 2019 (+26,8%).

Tra i distretti industriali riconosciuti dalla Regione Lombardia ci sono il “Serico Comasco” ed il “Tessile Lecchese”. Il primo comprende 88 comuni situati in provincia di Como, mentre il secondo interessa nove comuni (sette in provincia di Lecco e due in quella di Como). Nel Comasco l’attività più rilevante è quella della tessitura di filati di seta, unitamente alla nobilitazione e alla confezione. Le aziende del Lecchese sono invece specializzate nella produzione di tessuti per l’arredamento.

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