Dalla Cina alla vecchia Europa
«Il tessile lariano le riconquista»

Fulvio Alvisi, presidente dei disegnatori, racconta le sue ultime tappe nel mondo. E spiega cosa serve ai giovani

In Cina, in Olanda, prossimamente in India. C’è un filo saldo che lega il tessile a queste parti di un mondo ormai sempre più vitale per il Distretto lariano, ancorato all’export.

Lo dice Fulvio Alvisi, presidente dei Disegnatori italiani e vicepresidente uscente della Camera di commercio: «Il tessile comasco è vitale nel cambiamento globale». E - ha ragione David Shah, lo stilista che bacchettò con garbo gli imprenditori a ComOn - deve avvicinarsi ai mercati, sempre più vasti e nuovi anche culturalmente, nei giorni nostri. Con orgoglio e nello stesso tempo umiltà: «In che cosa sappiamo essere ancora più competitivi? Nell’avvicinarci al cliente, anticiparne i gusti. Uno stand cinese vede moltissimi campioni esposti. Da noi no, perché già si suggerisce al cliente cosa vuole».

Importanti sono i giovani. Che vanno formati anche sulle peculiarità di un territorio che deve saper produrre il tessile più bello. «Ecco perché a Comocrea, ad esempio - spiega - lunedì porteranno gli studenti della Galli a vedere Villa Erba, le stanze più belle legate ai Visconti».

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