«Expo ce la farà. Con il nostro verde»

Alla premiazione di Giorgio Peverelli svelati i dettagli di tutti gli interventi all’Esposizione universale

Un premio alla professionalità, a una carriera che affonda le radici nel passato, ma che vede sempre nuova linfa per il futuro. A partire da Expo.

Lunedì sera a Villa Valentina il Rotary Tradate ha assegnato questo riconoscimento a Giorgio Peverelli. E per l’occasione ha assistito tutta la famiglia. O meglio, ha partecipato, com’è nello spirito dell’azienda. Perché se Giorgio è la guida, tutti hanno un ruolo fondamentale, nessuno è escluso.

Anche per questo, tante sfide sono state vinte. E andrà in porto quella di Expo, comunicata nei dettagli con passione di Roberta Peverelli, che ha illustrato gli interventi. In cinque, per ora, padiglioni (Stati Uniti, Angola Francia, Svizzera, Irlanda), ma non solo. Perché il verde diffuso nell’area dell’Esposizione universale sarà made in Como. Sfruttando le tecniche all’avanguardia sviluppate dall’impresa di Fino Mornasco.

E proprio lei ha ricordato come le corse contro il tempo imposte in questi grandi momenti sono sempre state vinte grazie all’impegno delle aziende. «Ricordo Italia ’90 - ha detto sorridendo - Stavamo collocando ancora le ultime piante e un attimo dopo in tribuna,eravamo a vedere Maradona».

Certo, ciò comporta sforzi notevoli da parte delle imprese. Tempi strettissimi , problemi come - per fare un esempio in questo caso - alcune piante che dovevano provenire dai Paesi ma non potevano permettersi di restare in quarantena all’aeroporto. I presenti nel complesso tradatese hanno ascoltato con attenzione, accanto al presidente del Rotary Carlo Carestiato,al past governatore e past president Cesare Cardani e al prefetto di Como Bruno Corda.

Prima lo straordinario cammino raccontato da Giorgio Peverelli, dove Expo è solo l’ultimo, enorme tassello. Anticipato, tra l’altro, dal premio internazionale al grattacielo più bello del mondo, a Milano, dove il tocco che fa la differenza è il “bosco verticale”.

Tecnica che abbellirà l’area dell’Esposizione universale in questi mesi, Del resto, l’impronta dell’azienda sarà veramente diffusa in numerosi punti legati a questo evento fatidico del 2015.

Si diceva dei padiglioni. Ammiratissimi dai presenti i rendering e i particolari resi noti durante la serata: sembrava di camminare dentro Expo. Non è solo una decorazione, «ma per la prima volta costruttori del verde, come noi, sono stati coinvolti non come finale, ma abbiamo anticipato».

Sempre più protagonisti, come meritano le competenze di aziende come la Peverelli. Certo, ricevendo le indicazioni dai committenti, ma trovando insieme la via per dare il meglio. Spettacolari il mercato coperto francese, come una zolla di terra ribaltata, o la fattoria verticale che riporta tutte le suggestioni americane. Ancora le piante dell’Angola, raccontata attraversi i suoi molteplici paesaggi.

Ancoraggi innovativi, ricerca dell’estetica massima e identità dello Stato da trasmettere nel segno del messaggio di Expo, già nel Dna della Peverelli. Ma non solo, perché l’azienda ha condotto lungo i 16 volumi tecnici vestiti di verde nell’area, appunto. E ancora a Cascina Triulza, il padiglione della società civile. O a Cascina Merlata, e al parco dei Fontanili a Milano.

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Eco di Bergamo Peverelli e il prefetto