FlixBus riparte
con 16 linee su Como
«Ma il Governo ci penalizza»

La società annuncia il ripristino di una parte dei collegamenti in Italia e all’estero. Dura polemica con il Governo: «Settore ignorato dal Decreto Rilancio, aiuti solo ai treni»

FlixBus torna ad accendere i motori e a Como ripristina i collegamenti con 16 destinazioni in Italia e all’estero. Ma è una ripartenza a ranghi ridotti a causa, sottolinea la società, del Decreto Rilancio hce ha ignorato il settore del trasporto pubblico non di linea su gomma, i cosiddetti bus turistici. Il settore è fermo dalla fine di febbraio pagando prima la chiusura e poi la semiparalisi del turismo. A soffrire sono le piccole imprese (Confartigianato e Cna hanno duramente contestato il provvedimento) e anche giganti come la società tedesca specializzata negli spostamenti low cost.

La legge

«Il testo del Decreto Rilancio votato alla Camera lo scorso giovedì segna un colpo mortale per tutto il settore: nessun intervento a sostegno delle aziende che garantiscono il trasporto con autobus sulla lunga percorrenza. La delusione è enorme» dice il comasco Andrea Incondi, managing director di FlixBus Italia, ricordando anche come molti parlamentari, di maggioranza e opposizione, avevano portato in discussione diverse proposte per porre rimedio alle mancanze del testo originario.

«E invece il risultato è zero: zero risorse economiche, zero interventi. Ne pagheranno il prezzo gli operatori del settore, i lavoratori e i cittadini che, fino a ora, hanno potuto fruire di un servizio pubblico offerto da decine di aziende italiane completamente a proprie spese. Le conseguenze di questa indifferenza politica saranno gravi per tutto il settore del trasporto, per la rete di collegamenti che negli anni eravamo stati in grado di attivare, per l’approccio intermodale verso il quale si diceva di voler andare come Paese».

«È mancata la volontà politica, del Governo, e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - aggiunge Incondi - purtroppo, il risultato della votazione di giovedì è quello di disincentivare sempre di più le realtà che vorrebbero investire in Italia: il messaggio che è stato dato è che in questo Paese ricevono sostegno solo quelle aziende di trasporto che già ricevono soldi pubblici. Cosa devono aspettarsi tutte le altre? Solo sperare di non chiudere bottega da qui a fine anno».

Dal Decreto sono stati stralciati gli aiuti al trasporto su gomma, restano quelli agli operatori ferroviari. «Ciò che verrà certificato nel testo definitivo è una inaccettabile discriminazione concorrenziale tra gli operatori che offrono collegamenti tra centinaia di località con autobus e il trasporto ferroviario non soggetto a obblighi di servizio pubblico, tutto in evidente contraddizione con le indicazioni della Commissione europea, oltre che con il semplice buon senso. Una distorsione delle regole della concorrenza, che danneggia non solo noi operatori ma anche tutti i nostri passeggeri, dato che è chiaro a tutti che con una minore concorrenzialità i prezzi medi saranno destinati ad aumentare. Per questo, stiamo valutando di fare ricorso all’Ue: abbiamo già avviato un confronto con la Commissione e ci sono le condizioni per chiedere che vengano bloccate norme che favoriscono alcuni sistemi di trasporto e ne penalizzano altri».

«Alla ministra Paola De Micheli, ancora una volta, chiediamo un segnale di attenzione e un atto di responsabilità: si decida davvero di fare qualcosa o si dica chiaramente che per il trasporto stradale non c’è futuro» conclude Incondi.

La rete

Sedici come detto le linee FlixBus riattivate con Como e operative da domani. In Italia si può tornare a viaggiare verso Bologna, Parma, Firenze, Prato, Roma e Napoli, mentre all’estero tornano collegate Lugano, Zurigo, Basilea e Lucerna in Svizzera e Lörrach, Karlsruhe, Heidelberg, Francoforte, Magonza e Coblenza in Germania.

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