Frontalieri, che traffico. L’82% sull’auto da soli, pochi con i mezzi pubblici

Confine E Chiasso spicca in assoluto come primo valico per il Canton Ticino. Tra le 5 e le 9 di mattina di un giorno feriale: 40 mila auto verso la Svizzera

In 40.574, tra le 5 e le 9 di un tranquillo martedì mattina di fine settembre del 2021, hanno varcato (in entrata) il confine attraverso 21 valichi tra Lombardia (Comasco in primis) e Ticino per recarsi al lavoro oltreconfine. È uno dei dati più significativi delle sedici pagine di dettagliato report - nato da un’indagine sul campo proprio in corrispondenza dei valichi - attraverso cui il Dipartimento cantonale del Territorio ha delineato il perimetro della mobilità transfrontaliere.

Numerosi e qualificati gli spunti di assoluto interesse, a cominciare dal fatto che «il 48% degli spostamenti ha origine ha origine dalla provincia di Como (in pratica circa uno su due, ndr) contro il 41% della provincia di Varese», con questo dato di dettaglio e cioè che l’11% dei pendolari parte dalla città di Como, il 6% dalla città di Varese.

L’altro grande macro-argomento è legato a doppio filo al fatto che l’82% delle auto in ingresso in Ticino vede la presenza di una sola persona, richiamando così un tema caro a una parte della politica ticinese - Lega dei Ticinesi in primis - ovvero l’equazione “un’auto, un frontaliere”, che si ripercuote poi sul traffico - già di per sé in forte affanno - di molte arterie del vicino Cantone. Una percentuale in leggera flessione rispetto al report del 2018, ma che poi risale in modo importante se si prende in esame un altro parametro e cioè « le automobili immatricolate in Italia, la percentuale con occupazione singola aumenta fino all’87%». Un altro dato che interessa da vicino il nostro territorio è da ricondurre al fatto che «i veicoli che transitano dal valico di Gandria sono diretti principalmente a Lugano città (57%)».

E alla domanda Alla domanda «perché usa l’automobile per questo spostamento?», il 48% degli intervistati ha risposto per mancanza di alternative, il 29% per la comodità e il 12% per la durata del viaggio. «La scelta dell’automobile dipende anche dalla capillarità del trasporto pubblico nei luoghi di provenienza e destinazione dello spostamento - ha evidenziato il Dipartimento del Territorio - il motivo “mancanza di alternative” è quindi citato più spesso da chi percorre tratte poco o mal servite dai mezzi pubblici».

Di grande interesse anche i dati sui transiti nei singoli valichi di confine comaschi. Balzo all’occhio - esempio calzante - il fatto che, tenendo conto di tutte le fasce orarie, i transiti giornalieri da Gandria superano quota 4.500, mentre a guidare saldamente la classifica è Chiasso Strada con oltre 7 mila passaggi, il 90% dei quali riguardano auto. Al secondo posto il valico autostradale di Brogeda, con 6662 transiti, mentre Maslianico e l’omologo ticinese Pizzamiglio si fermano a 3930. Infine, una citazione d’obbligo per il Mendrisiotto che con il 46% dei transiti totali (65 mila il dato complessivo) dai valichi rappresenta la principale destinazione dei pendolari.

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