Gucci loda il made in Como: «È unico»

Alessandro Michele, nuovo direttore creativo della maison, esalta la qualità del distretto tessile: «Eccellenza che va salvaguardata e valorizzata, sarebbe un grave errore se succedesse il contrario»

Di stagione in stagione, i big one del Made in Italy sono sempre più consapevoli dell’importanza di poter contare su filiere come quella comasca in grado di realizzare in tempi spesso “impossibili” le loro più ardite sperimentazioni.

«Como ė un’eccellenza che va salvaguardata e valorizzata dal nostro lavoro, sarebbe un grave errore fare il contrario» . Parole pronunciate la vigilia della fashion week milanese da Alessandro Michele, nuovo direttore creativo di Gucci. Una dichiarazione rassicurante per i nostri tessitori e stampatori che da tempo intrattengono importanti rapporti di collaborazione e fornitura con il brand fiorentino.

Forse l’unico elemento di continuità in una collezione che ieri ha cancellato con un deciso colpo di spugna i classici stilemi della doppia G.

Un poetico omaggio alla cultura tessile la collezione di Alberta Ferretti. «A Como abbiamo i tessutai più bravi al mondo» dichiara la stilista che celebra il nostro savoir faire artigianale. Prodotti in parte da telai moderni e in parte da telai antichi gli incredibili abiti e cappotti in patchwork di broccato, lurex, gobelin. «Sono partita dal Rinascimento italiano- spiega Ferretti- dai ritratti dell’epoca sono nate le suggestioni che hanno prodotto abiti realizzati con tessuti esclusivi, ottenuti con tecniche manuali».

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