«La crescita ci sarà
E a Como anche di più

Dal rapporto Einaudi qualche segnale di speranza. Legato all’export e non solo

Il rapporto Einaudi dà speranze alla crescita. Dell’italia, e Como ha anche più armi. Ma più ancora dell’analisi pubblicata da Mario Deaglio e dagli altri autori con Ubi Banca popolare di Bergamo, sono i segnali successivi che si sono aggiunti: prezzo del petrolio in calo, euro debole e altri elementi che potrebbero accelerare la crescita appunto.

Tanto che da un Pil a 0,5% si potrebbe raddoppiare ha detto ieri l’esperto Giorgio Arfaras. Accanto a lui Alessandro Besana, consigliere delegato per l’internazionalizzazione a Unindustria: «L’export è aumentato del 2,3% nel 2014, ma Como anche di più, del 4,3. Per cinque miliardi e 500 milioni, quindi 200 milioni in più».

Arfaras mette a fuoco ancora la situazione italiana: «Siccome siamo caduti moltissimo, se acceleriamo, possiamo farlo in modo più forte. L’Italia è un Paese di nani e giganti. Ci sono settori che vanno meglio rispetto al periodo precedente alla crisi. Altri male, eppure hanno ditte che hanno innovato».

Come è accaduto a Como, nel distretto tessile, ha sottolineato Ambrogio Taborelli. E la stessa banca ha visto una ripresa di richieste di finanziamento per investire, non per la mera liquidità.

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