La passione della natura
dà lavoro a Como

C’è chi come Rolando Germani ha affiancato la coltivazione dello zafferano al caseificio. Chi come Ilaria Molteni è passata dal tessile alle piante grasse. Un risveglio confermato da Coldiretti

La natura chiama sempre più i giovani, ma attira anche gli adulti, che vogliono cercare una nuova strada professionale o affiancarne un’altra.

Un mondo che sta conoscendo una stagione decisamente positiva. Lo conferma Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como-Lecco. È vero che nel 2014 - secondo l’ultimo rapporto dell’ente camerale comasco, emesso nei giorni scorsi - ci sono stati ancora i segno meno, se non altro nel numero di aziende. «Ma ne parlavamo proprio di recente in giunta - spiega Trezzi - Nel nostro settore è andata meglio».

A fine 2014 il comparto agricolo provinciale (agricoltura, silvicoltura, pesca) ha fatto registrare 2.079 imprese attive, con un calo del -1,9% rispetto all’anno precedente. Ma la produzione delle principali coltivazioni era stata pari a 245.590 quintali, con un recupero del +16,5% rispetto all’anno 2013. Questo soprattutto grazie alle ripresa della produzione della principale coltura, ovvero il granoturco, +37%. Tra gli altri segmenti in crescitra, quello delle patate (+7,1%).

In mezzo c’è un anno, il 2015, non ancora fotografato dalle cifre: «Ma il sentore - osserva Fortunato Trezzi - è positivo. E da una parte riscontriamo il ritorno dei giovani. In effetti però c’è anche chi si inoltra in questa nuova avventura provenendo da altre realtà professionali».

Con un monito: «È chiaro che questo è uno dei lavori più complessi. Non ci si inventa una professionalità. Ma se si ha adeguata preparazione sì».

Tante le storie che raccontiamo sul giornale. Come quella di Rolando Germani, un caseificio avviato e ora la voglia di coltivare lo zafferano Collina d’oro: di portare proprio l’oro rosso di Como in tutto il mondo. «Avevo voglia - spiega - di fare qualcosa di diverso a 50 anni».

E ancora Ilaria Molteni, 28 anni e una vita lavorativa nel tessile. Finché ha deciso di coronare un suo sogno: «Le piante grasse - racconta - e ho fondato Spilly».

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