«La ripresa ancora fragile
Ma le banche danno segnali»

Dalla congiuntura all’assemblea di fine mandato: il presidente di Unindustria Francesco Verga oggi in un’intervista sul giornale

La ripresa come un’altalena, non l’incremento costante che molti sognavano. Lo conferma il test su maggio per l’industria comasca. E un confronto con i colleghi nell’assemblea di Unindustria Como di pochi giorni fa. Che non è un’assemblea qualsiasi perché Francesco Verga ha analizzato il suo mandato. Quattro anni e un ottimismo moderato che resta nonostante tutto: «Ma credo ci siano ancora troppe influenze esterne. Con grande sforzo però possiamo fare e bene».

Gli associati di Unindustria sentiti nella congiuntura rapida confermano queste aspettative positive. Anche se appunto maggio ha confermato n grande parte aprile, non ha portato ulteriori crescite: è peggiorato anzi il saldo tra chi rileva un aumento (23,3%) e chi una discesa (32,2%). Quest’ultimo riguarda soprattutto il tessile. Più positivo il trend sul fatturato, cresciuto per il 36% delle imprese. E a soffrire sono soprattutto i piccoli.

Verga non le aveva mandate a dire alle banche nei mesi scorsi. Ora invece vede uno spiraglio su questo fronte: «Hanno abbondanti liquidità e cominciano a mandare segnali. Anche i mutui casa sono partiti».

Sul lavoro si fa fatica, invece. E anche il - promosso dagli industriali - Jobs Act ha sì trasformato tanti contratti in a tempo indeterminato, ma intanto non ha creato posti aggiuntivi: «Guardando indietro al mio mandato peraltro, il momento più brutto - spiega Verga - è stato due anni fa. Allora davvero la crisi si è manifestata nel modo peggiore». Un altro elemento di conforto la vitalità dei giovani imprenditori: «Sono molto vitali e hanno voglia di fare. Una generazione agguerrita che sa lavorare insieme».

Ora la sfida è ripartire, davvero: « Il Governo metta al centro l’impresa».

L’INTERVISTA COMPLETA SUL GIORNALE DI OGGI

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