Lario e valli, maxi area da 78mila aziende

I dati Lo studio di The European House Ambrosetti. Tra Como, Lecco e Sondrio il 9,6% delle imprese lombarde Nel periodo pre Covid il Pil è cresciuto del 10% l’anno. Oggi il gap è ancora negativo. Disoccupazione: qui al 6,6%

Como, Lecco e Sondrio valgono il 9,6% delle imprese in Lombardia. Si tratta dell’area vasta che comprende le tre province, individuata dalle associazioni degli industriali come oggetto di uno studio strategico per lo sviluppo affidato a The European House Ambrosetti. Analisi che andrà in profondità e nei dettagli, ma della quale sono già disponibili i dati di partenza, propedeutici allo studio.

Insieme Como, Lecco e Sondrio si collocano al quarto posto in Lombardia per numero di imprese attive (78.242), cifra che corrisponde al 9.6% della regione. Più della metà sono situate nel Comasco.

In termini di valore aggiunto, Como traina l’area con il 47% del manifatturiero, ma Sondrio ha registrato una variazione positiva del 36%, anche se partiva da numeri più contenuti.

Gli indicatori

Le esportazioni, grazie anche al balzo di recupero post-pandemia nel 2022, segnano un dato aggregato di 13 miliardi di euro che corrispondono all’8% del totale regionale, con Como e Lecco in testa. La provincia di Lecco si posiziona al primo posto in Lombardia per l’incidenza di valore aggiunto dell’industria.Il turismo, trainato principalmente da Como, contribuisce significativamente all’economia locale e rappresenta il 22% del totale regionale.

Nel periodo pre Covid, tra il 2010 e il 2019, il Pil del territorio “Lario e valli” è cresciuto del 10% all’anno, con Lecco in particolare che si è dimostrata la provincia più dinamica.

La crisi del 2020 ha portato una riduzione dei livelli di benessere del territorio che ancora non sono stati recuperati. In particolare il gap è ancora negativo soprattutto per Como (-1,3%) e Sondrio (1,92%).

Un punto di attenzione è il mercato del lavoro nel prossimo futuro. Il tasso di disoccupazione a Lecco è il più basso della Lombardia con 2,9%, mentre il più alto regionale è quello di Sondrio e Como con il 6,6%. «L’Italia sta affrontando l’inverno demografico con una crescente componente senior (over 35) e una decrescita della popolazione giovane – ha spiegato Pio Parma, senior consultant Area scenari e intelligence della società di consulenza – questo fattore di invecchiamento della popolazione pone problemi di sostenibilità per il mercato del lavoro, in particolare nei territori lariani perché hanno un tasso di immigrazione tra i più bassi della Lombardia, attorno al 7%».

Il trend demografico

Preoccupa il trend demografico che, in media per la nostra area vasta, è di -8% negli ultimi dieci anni.

Nella Provincia di Lecco l’indice di vecchiaia in 10 anni è aumentato da 149,2% a 199,3%, risultando la variazione più ampia tra le tre province, mentre l’indice di dipendenza degli anziani più alto si registra nella provincia di Sondrio passato da 33,3% a 39,5%.

«L’adozione di un approccio integrato per lo sviluppo del territorio può rafforzare le filiere strategiche insediate nelle tre province e crearne di nuove, mettendo a valore le specializzazioni produttive e le competenze oggi insediate e minimizzando l’impatto dei fattori di debolezza – ha concluso l’analista nel presentare lo studio strategico territoriale – si lavorerà per rilasciare sul territorio asset competitivi ed elementi di valore permanenti nel tempo».

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