«Ma quale tassa d’ingresso
I frontalieri già pagano il Ticino»

Luca Gaffuri replica a Lorenzo Quadri: «In questo momento già versano sul 100 per cento dello stipendio. A partire dal 2018 la Svizzera tratterrà il 70 per cento delle imposte»

Tassa d’ingresso per i frontalieri? Peccato che le imposte sul suolo svizzero le paghino già e in abbondanza.

Luca Gaffuri, consigliere regionale del Pd e segretario della Commissione speciale rapporti tra Lombardia e Confederazione elvetica, confuta le tesi del consigliere nazionale Lorenzo Quadri della Lega dei Ticinesi: «La richiesta di far pagare una tassa ai frontalieri non ha senso: i frontalieri pagano già le tasse in Canton Ticino. In questo momento sul 100 per cento dello stipendio. A partire dal 2018 la Svizzera tratterrà il 70 per cento delle imposte. E sono soldi che vengono usati per i servizi del Cantone, manutenzione strade, parcheggi e smaltimento rifiuti compresi».

L’altra faccia della medaglia? Al massimo, ricorda Gaffuri, «il Ticino, per ora, ristorna un 38 per cento di queste tasse ai Comuni di frontiera, ma si trattiene sempre il 62 per cento che, moltiplicato per oltre 60mila persone, fa una bella cifra mensile. Senza contare che, grazie al lavoro dei frontalieri, le aziende ticinesi prosperano e a loro volta pagano le tasse al Cantone. Anche facendo un calcolo a spanne, si tratta di decine di milioni di franchi al mese. Soldi che servono allo Stato del Canton Ticino per finanziare i servizi, ma anche per pagare i suoi politici, ad esempio. Ma forse questo Quadri lo sa…».

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