Macchine tessili. Brusca frenata
degli ordini: -35%

Manifattura L’imprenditore comasco Marco Salvadè eletto al vertice di Acimit, l’associazione dei produttori. «Da Itma buoni segnali, resiste la fiducia sull’export»

Ottimo il 2022 per la produzione di macchinari per l’industria tessile (+13%), con qualche incertezza verso fine anno seguita poi dal calo degli ordini globali nel primo trimestre del 2023 con -35% sullo stesso periodo dell’anno precedente. In controtendenza il mercato italiano dove si è osservato un incremento del 14%.

«La fiera di settore, Itma, che si è tenuta a Milano dall’8 al 14 giugno, ha comunque dato segnali confortanti con 1.709 espositori, oltre 111mila presenze, il 70% provenienti dall’estero da 143 diversi paesi. Per questo si guarda con ottimismo al futuro dell’export» conferma Marco Salvadè, eletto presidente nell’assemblea dell’Associazione dei costruttori italiani di macchine tessili che si è svolta ieri sera a Milano.

Nato a Como, è presidente della Salvadè di Grandate, storica azienda nel settore delle macchine per il finissaggio, società fondata dal padre Luigi e dallo zio Alberto nel 1967. Già membro del Consiglio Generale Acimit, Marco Salvadè da marzo 2023 fa parte della delegazione italiana presso Cematex, il Comitato delle associazioni meccanotessili europee.

Da oggi subentra al presidente uscente di Acimit, Alessandro Zucchi. Insieme al presidente, l’assemblea ha eletto i nuovi vice presidenti: Chiara Bonino (Bonino), Federico Businaro (Sperotto Rimar), Ugo Ghilardi (Itema) e Cristian Locatelli (Marzoli).

«L’obiettivo, in continuità, è accrescere il senso di appartenenza ad Acimit delle aziende associate e adeguare le strategie dell’associazione alle mutevoli condizioni che il contesto economico e geopolitico ci propone – ha detto il neo presidente Acimit Salvadè – oggi il meccano tessile italiano è fortemente orientato all’export. Osserviamo che gli ordini del mercato italiano sono indirizzati in particolare verso il finissaggio e le lavorazioni pregiate».

La crescita indiana

Al momento, per i grandi numeri, si guarda all’India come al Paese con le maggiori potenzialità che ha segnato una crescita straordinaria nel 2022 (+91%).

«La Cina, primo importatore di macchinari, a causa delle chiusure prolungate per la pandemia, ha costretto il mercato a spostarsi altrove – spiega infine Marco Salvadè nel ruolo di presidente Acimit – e ne ha beneficiato più l’India di altri paesi come come Pakistan e Bangladesh alle prese con crisi politiche e finanziarie. C’è poi la Turchia, che rappresenta per il meccano tessile italiano un mercato molto forte e con un grande potenziale, nonostante ciò nell’ultimo anno ha risentito della congiuntura generale ed è stato riscontrato un calo degli ordini».

I numeri

Nel corso dell’assemblea di ieri sono stati presentati i dati del settore. Nel 2022 la produzione è stata in aumento del 13%, per un valore di 2,7 miliardi di euro e le esportazioni sono cresciute del 15%, per 2,3 miliardi di euro. Tuttavia, nella seconda parte dell’anno le incertezze che caratterizzano l’attuale scenario macroeconomico hanno influenzato anche il settore meccanotessile italiano, che ha dato segnali di rallentamento. Nel primo trimestre 2023 l’indice degli ordini delle macchine tessili ha segnato un deciso calo rispetto al periodo gennaio-marzo 2022 (-35%).

Un risultato conseguente alla riduzione della raccolta ordinativi che i costruttori hanno registrato sui mercati esteri. La flessione degli ordini esteri è stata pari al 40%. Al contrario, sul mercato italiano si è osservato un incremento del 14%. All’estero il valore assoluto dell’indice si è fissato a 78,3 punti, mentre in Italia esso si attesta a 148,1 punti. Il carnet ordini ha raggiunto, in questo trimestre, i 4,2 mesi di produzione assicurata.

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