Ministro visita
il polo del legno
«Qui il lavoro c’è»

Bussetti nella scuola di FederlegnoArredo: «Progetto modello, si respira l’amore per il mestiere». Iscritti in forte crescita e diplomati contesi dalle aziende

Giovani che hanno trovato la loro strada a scuola e subito (spesso anche prima di lasciarla) un posto nelle ditte brianzole: questa la realtà che ha incontrato ieri mattina il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.

Al Polo formativo del legno, Marco Bussetti è stato accolto dal presidente della Fondazione Its “Rosario Messina” Giovanni Anzani e dalle autorità regionali e comunali. Scoprendo come questo sia davvero una realtà con la marcia in più, dove l’occupazione arriva praticamente per tutti. E se oggi nella nuova sede sono iscritti 120 ragazzi tra superiori e Its, le preiscrizioni indicano un raddoppio nella tendenza.

Quest’anno un’azienda su tre in Brianza vuole assumere, in particolare nuove figure, energie fresche.

Focalizzare le scelte

«Focalizzare le scelte precise, non generiche come avete fatto voi – ha detto il ministro, riferendosi agli appassionanti racconti dei ragazzi sul palco – è importante. Dalla Regione a Fondazione Cariplo e le imprese, c’è stato un forte impegno per questa scuola. E si respira qui l’amore per il mestiere».

Anzani aveva guidato poco prima Bussetti alla scoperta dei laboratori modernissimi e spiegato appunto come in pochi anni le aziende di FederlegnoArredo avessero lottato e ottenuto la nascita di questo polo. Da una ex polveriera, una missione quasi impossibile nel nostro Paese, ecco fiorire in tempi rapidi una sede moderna e accogliente. Perché c’era bisogno – ha detto Anzani – di appassionare i giovani al mestiere, di non perdere quelle “mani sapienti” - espressione a lui cara - e l’eredità incredibile di coloro che hanno gettato le basi delle aziende brianzole. Gli ha fatto eco Nicola Semeraro di FederlegnoArredo: bisogna tramandare il saper fare e i ragazzi lo devono portare avanti. La scintilla – ha spiegato Angelo Candiani, presidente di Aslam – è la speranza. Di studiare, trovare la propria identità, lavorare. Una studentessa ha raccontato che si alza la mattina alle 5.30 per andare a lavorare, poi alle 17 va in università a fare il corso serale di Economia. Sono sacrifici, che non placano l’entusiasmo dei ragazzi. Perché vedono il traguardo.

Dentro le aziende

Traguardo, che sono le aziende. Il distretto brianzolo, tra Como e Lecco, ha il maggior numero di imprese dedicate al settore.

Certo, il 2018 è stato delicato per tutti e le attività produttive del legno soprattutto hanno perso il 4,2% degli operatori, per l’arredo il 3,3% nel nostro Paese. Salgono però le società di capitali e anche se il saldo di addetti complessivamente è negativo, la reazione c’è, in particolare nelle aziende più strutturate.

Il fabbisogno occupazionale in base all’indagine Excelsior di Unioncamere vedono un quinquennio con oltre 10mila nuovi ingressi nell’arredo e 4.700 nel legno. Si tratta principalmente di sostituzione di personale in uscita.

Il Centro studi di FederlegnoArredo per quest’anno ha evidenziato che il 31% delle imprese vuole potenziare il proprio organico, e non solo per l’uscita degli addetti più anziani. Al contrario, si cercano in modo specifico figure in grado di migliorare le performance e le nuove modalità. Ad esempio per aumentare l’efficienza in produzione (più del 50%), nello sviluppo commerciale (20%), ricerca e sviluppo (7%), amministrazione e risorse umane (8%). Un terzo del personale ritenuto necessario deve avere meno di 29 anni.

In questi anni al Polo hanno ottenuto la qualifica di operatore del legno 44 ragazzi, di cui quasi un terzo ha svolto il terzo anno in apprendistato di primo livello. All’interno di questo gruppo, 28 hanno proseguito il percorso con il diploma professionale e oggi lavorano tutti. Anche l’Its che sta formando gli export manager, ha visto un primo round di 16 allievi diplomati, di cui il 94% ha già un impiego.

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