Minoprio, i 60 anni. Qui nascono i tecnici della green economy

AnniversarioLa Fondazione punta alla formazione dei profili tecnici per un settore in rapida evoluzione - E in uscita otto corsisti su dieci trovano un lavoro

Tre livelli di formazione, laboratori, tirocini formativi e una percentuale di occupabilità in uscita dell’80%: Fondazione Minoprio si è presentata ieri ai futuri studenti con una proposta articolata per una professione complessa e investita da un rapido cambiamento dovuto alla digitalizzazione, come accade per tutto il settore agro alimentare.

La prospettiva di chi sceglie il verde come professione è più ampia di quanto si possa immaginare: i green job del futuro hanno un’estensione che può andare dall’agronomo, all’architetto del paesaggio, dal manager di azienda agricola al giornalista specializzato nei temi ambientali.

I 60 anni di storia di Fondazione Minoprio hanno insegnato che i giovani formati tra il grande parco di 60 ettari e la villa settecentesca giocano le loro competenze ovunque nel mondo, in diversi settori e a vari livelli. Tanto che è nei prossimi obiettivi la costruzione di un network tra gli ex allievi della scuola di Minoprio e gli studenti che attualmente la frequentano per amplificare contatti e prospettive tra accademia e imprese.

Fondata nel 1962, Fondazione Minoprio propone dopo le medie l’istituto tecnico in agraria oppure un triennio con la qualifica di operatore agricolo, che può proseguire con un quarto anno e un quinto per ottenere la maturità. La formazione continua con le due proposte di Its e con le diverse specializzazioni.

Prospettive diverse che partono dalla responsabilità formativa della scuola, ma anche dalla reponsabilità personale di chi seglie di impegnarsi in un percorso di studi impegnativo. È stato su questo aspetto, sottolineato con il racconto di una storia, che si è soffermato il presidente Elias Bordoli nel rivolgersi ai giovani presenti e richiamandoli a un ingaggio personale che non può essere demandato.

Il saluto istituzionale dall’ente Provincia di Como è stato portato da Valerio Perroni, consigliere provinciale, seguito da Maurizio Capitani che, come sindaco di Vertemate con Minoprio, ha sottolineato la notorietà che la celebre scuola ha portato alla città. Il professor Enrico Lironi è intervenuto per Fondazione Cariplo, ente che co finanza, insieme a Regione Lombardia, la scuola di Minoprio. È stato Fabrizio Farisoglio, responsabile organizzazione di Fondazione Minoprio, a prospettare la progettualità e le strategie sulle quali si costruisce la missione formativa.

Il mondo agricolo e flovivaistico è in prima linea per rispondere alle esigenze della green economy, significa che innovazione tecnologica, rispetto per l’ambiente, conoscenze e tecniche devono evolversi per rispondere a un mercato esigente.

«Per fare tutto questo mancano i tecnici – hanno detto Giancarlo Introzzi e Luciano Airaghi, responsabili del centro formazione - sono sempre mancati, per questo formiamo in questa scuola la figura di collegamento tra l’imprenditore e l’operatore agricolo che, per dare alle piccole e medie imprese dei nostri territori un valore aggiunto, deve apportare tecnologia e innovazione. Elementi che oggi mancano e che possono fare la differenza».

Ed è qui che entrano in gioco di ragazzi e le ragazze di Minoprio come hanno spiegato attraverso la loro esperienza gli studenti che in questi sessant’anni hanno frequentato la scuola. È intervenuto Dante Valezisi per l’associazione ex allievi Scuola di Minoprio insieme ad Arturo Croci, ex allivo dei primi anni. Per esemplificare la varietà delle possibili occupazioni il professor Laerte Gamberoni ha portato la sua esperienza nella diffusione degli orti sociali.

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