Pochi giovani per il bando
«Dobbiamo motivarli»

La chance offerta dalla Fondazione comasca per diventare fundraiser ha ricevuto finora poca attenzione in provincia. Appello alle nuove leve. Oggi l'inchiesta completa sul giornale

Un’occasione d’oro, che finora i giovani comaschi stentano a cogliere. Ma non è detto che la scarsa risposta da parte di giovani comaschi a due progetti, “Youth bank” e “Fundraiser di prossimità”, lanciati dalla Fondazione Comasca sia frutto di quella crescente demotivazione, inerzia e paura di affrontare il futuro.

Il presidente della Fondazione, Giacomo Castiglioni guarda alla «sfiducia generalizzata dei giovani come a una possibile causa delle mancate adesioni, tuttavia - afferma - dobbiamo cercare la giusta comunicazione coi ragazzi, per cui stiamo potenziando le nostre presentazioni nelle scuole».

Il bando offre formazione e praticamente un posto di lavoro. Con “Youth bank” la Fondazione dà un contributo di 7.500 euro per iniziative giovanili purché di utilità sociale per altri giovani. Il secondo progetto insegna a diventare fundraiser attraverso «un corso di formazione unico in Italia, una consulenza di un professionista per 18 mesi, la quasi certezza di essere assunti per almeno 6 mesi e la concreta opportunità, in base al merito, di trasformazione in contratto a tempo indeterminato». A fronte di “pochissime adesioni”, ci dicono, (per Youth Bank) ci sono solo 29 partecipazioni al bando per fundraiser.

OGGI L’INCHIESTA SUL GIORNALE CON LE VOCI

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