Saldi a Como: quest’anno doppia occasione

Dal 2 luglio Marco Cassina: «Sconti più forti perché i magazzini sono rimasti leggeri e ci sono meno taglie. Inoltre noi compriamo in anticipo quindi i rincari delle materie prime in questo settore non sono ancora arrivati»

Ottime le aspettative per i saldi in vetrina da oggi e ci sono affari in vista in particolare per l’abbigliamento perché il magazzino dei negozi si è mantenuto snello quest’anno e si possono trovare le ultime taglie in super sconto, prima dell’aumento dei prezzi nel 2023 già annunciato nelle ultime collezioni primavera estate.

Capitolo a parte per la città che risente, per le vendite al dettaglio, del flusso turistico: il consumatore straniero, ma anche quello italiano quando è in vacanza, ha un approccio alla spesa differente rispetto ai clienti abituali. Quindi, visto che la città turistica sta incrementando le presenze oltre al pur ottimo 2019, ci sono buone aspettative sui saldi che dureranno 60 giorni: ultimo giorno martedì 30 agosto.

Stagione positiva

«Il dato di partenza è che la stagione nel suo complesso è stata positiva sia per la città che per la provincia. I consumi hanno visto una ripartenza - conferma Marco Cassina, presidente Federmoda di Confcommercio di Como - a questo si sono aggiunte le occasioni come matrimoni, feste, eventi. Tutti i motivi per cui ci si compra un vestito nuovo sono tornati senza limitazioni, anzi c’è stato un rimbalzo dovuto a chi aveva rimandato le diverse occasioni programmandole per questa estate».

La spesa media

Secondo Federazione Moda Italia Confcommercio la spesa media per i saldi delle famiglie lombarde potrebbe attestarsi intorno ai 250 euro, con un volume d’affari totale di 500 milioni di euro complessivo per tutta la Regione. 

«Un altro dato positivo è che la dinamica dell’aumento generale dei prezzi, in parte anche speculativa, non ha ancora avuto un impatto sull’abbigliamento - aggiunge Marco Cassina - perché i negozianti comprano in anticipo con il risultato che ora i prezzi del settore moda sono buoni rispetto a quello che si prevede possa essere il futuro. Vediamo affacciarsi degli aumenti sull’estate 2023, ma non ancora per l’inverno 2022 - 2023». In una situazione in cui, per tutto quello che è successo nel biennio precedente, i negozi sono mediamente o poco assortiti. Rispetto agli anni precedenti lo stock è stato ridotto. «Può capitare quindi - consiglia Cassina - che rimanga un capo singolo per una taglia e di solito, in questo caso, l’abbattimento del prezzo è maggiore».

Nel momento di significativa ripresa della vendita al dettaglio, guardandosi alle spalle di quello che è stato il periodo più difficile per il commercio, si possono contare le imprese che sono riuscite a passare il guado del lockdown e il conteggio è positivo per la nostra provincia. Hanno chiuso nel settore negozi i casi dove c’era già un passaggio in questa direzione previsto e che è stato accelerato. «I negozi hanno dimostrato un’ottima resistenza, pochissimi hanno chiuso se non in una percentuale fisiologica - conclude Cassina - c’è stata anche una quota di ristori significativa per chi ha perso più del 30% del fatturato, ma tutte le attività nel 2021 hanno beneficiato di un qualche supporto». 
Con il risultato che ora la ripresa trova i negozi aperti.

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