Sensori per gli infrarossi
La startup di Como
raccoglie 600mila euro

Obiettivo raggiunto per Eye4Nir, spin off del Politecnico di Milano

Un investimento importante per il futuro. La neonata startup “Eye4nir” ha ricevuto 600mila euro grazie a due investimenti, rispettivamente da parte di “Poli360” (gestito da 360 Capital) e di “Eureka! Fund I – Technology Transfer” (gestito da Eureka! Venture Sgr). La tecnologia sviluppata dall’impresa a guida lariana si chiama “Swir” e permette di vedere ciò che sfugge all’occhio umano, consentendo di acquisire immagini in condizioni di scarsa visibilità.

«L’ingresso di Poli36 ed Eureka! ci permetterà di trasferire la tecnologia in un ambiente industriale, andando a validare i processi produttivi e la struttura dei dispositivi», spiega il comasco Andrea Ballabio, docente di Fisica del Politecnico, cofondatore e amministratore delegato di “Eye4nir”. «Questo permetterà di accelerare l’industrializzazione del nostro sensore d’immagine – continua Ballabio - per arrivare il prima possibile sul mercato. Crediamo che la tecnologia sviluppata potrà avere un importante impatto in diversi settori, tra cui l’automotive, che potranno finalmente accedere alla visione Swir, finora limitata ad applicazioni scientifiche e aerospaziali».

Il dispositivo, realizzato dal laboratorio inserito al centro di ricerca “L-ness” di via Anzani, è basato su semiconduttori in grado di vedere contemporaneamente sia la luce visibile (quella che vedono i nostri occhi e le macchine fotografiche) sia la luce infrarossa. Si tratta di un sensore multispettrale basato su materiali semiconduttori, producibile e integrabile con la moderna tecnologia elettronica basata sul silicio.

Spin off del Politecnico di Milano, Eye4nir nasce come sviluppo di un progetto scientifico portato avanti dal gruppo di ricerca per i semiconduttori basati su leghe del silicio-germanio del Politecnico (docente: Giovanni Isella) e dal team di ottica e optoelettronica non lineare dell’Università Roma Tre (docente: Lorenzo Colace).

«Abbiamo deciso di credere nella ambiziosa sfida della startup, supportando i fondatori nello sviluppo di un innovativo e più conveniente sensore Swir basato su materiali compatibili con i processi di produzione di circuiti integrati standard», è il commento di Nader Sabbaghian, general partner di 360 Capital.

«Un investimento significativo e un segnale che, in questo momento di ripresa economica, pone l’attenzione sulla centralità del trasferimento tecnologico – dice Ferruccio Resta, rettore del Politecnico – Il rapporto tra università e impresa, cuore delle misure varate dal Governo, e le linee guida emesse dal Ministero in tema di università, riservano attenzione anche a questo aspetto, fondamentale per il sistema accademico italiano che registra ottime prestazioni in termini di qualità della ricerca, ma scarsa propensione al mercato».

Per Massimo Gentili, partner di Eureka! Venture sgr «L’implementazione dell’imaging iper-spettrale elettro-ottico, cioè senza elementi dispersivi, parti mobili o filtri ottici, consentirà la realizzazione di una nuova classe di dispositivi di visione compatti ed economici, che possono trovare applicazione in molti campi tecnologici: riconoscimento dei materiali, controllo della qualità degli alimenti, mineralogia, riciclaggio dei rifiuti di plastica, controllo qualità, farmaceutica e sicurezza, oltre ad impieghi più ambiziosi quali le auto connesse e sistemi avanzati di assistenza alla guida».

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