Svolta a “Proposte”
Alessandro Tessuto
è il nuovo presidente

L’imprenditore tessile comasco è stato designato alla fine di un’edizione top nonostante le polemiche sugli espositori esterni

Bilancio positivo per la 29esima edizione di Proposte che si è conclusa ieri, dopo tre giorni di manifestazione in presenza, a Villa Erba con un “regalo” al distretto comasco. Al vertice della fiera è stato infatti indicato Alessandro Tessuto, presidente di Clerici Tessuto, uno dei colossi del tessile lariano che quest’anno festeggerà il traguardo dei cento anni di attività.

La nomina è arrivata, come detto, al termine di un’edizione che ha evidenziato numeri soddisfacenti con 69 aziende espositrici , 40 straniere e 29 italiane, di cui 7 comasche, hanno creduto ancora una volta alla vetrina per eccellenza dei tessuti di arredamento e tendaggio. Spenti i riflettori, l’assemblea ha provveduto alla nomina del nuovo consiglio direttivo e del nuovo presidente.

Piercarlo Viganò passa dunque il testimone, forte di risultati superiori alle aspettative riguardo la partecipazione di espositori e visitatori, in significativa crescita rispetto all’ultimo appuntamento di settembre.

La ripresa dei viaggi ha visto il ritorno dei buyer stranieri, soprattutto da Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania e Francia.

«Dopo l’edizione in formato ridotto dello scorso autunno per le limitazioni connesse all’emergenza sanitaria, Proposte è ripartita con grande slancio- dichiara il vertice con orgoglio- Abbiamo avuto un aumento di presenze del 35% e di quelle straniere superiore al 45% che non solo hanno dato una grande iniezione di fiducia agli operatori del comparto, ma hanno confermato il trend positivo del tessile dedicato al mondo dell’abitare e al contract. Il nostro settore non deve perdere l’occasione di mettere a frutto questo momento favorevole nel quale i consumatori stanno riservando maggior attenzione alla bellezza del proprio ambiente domestico.Con l’occasione voglio complimentarmi con il Comitato Direttivo e la struttura della fiera per il lavoro svolto durante questi mesi, il successo della manifestazione è frutto di questo impegno portato avanti tra tante difficoltà».

Partita tra qualche timore e mille polemiche, Proposte ha superato le aspettative.

C’è stata certamente un’affluenza superiore rispetto lo scorso settembre, ma ancora ridotta se confrontiamo i numeri con le edizioni pre-Covid - risponde Alessandro Tessuto - Il dato più positivo è stato il ritorno degli stranieri, soprattutto americani, un mercato quello degli Usa che rappresenta il 30% del fatturato della Divisione Arredamento della nostra azienda.

Si è lavorato bene quindi?

Oltreoceano hanno affrontato la pandemia in modo diverso, erano meno spaventati, l’emergenza sanitaria non ha congelato il business che ha continuato a correre anche se nell’abbigliamento sono scomparsi i brand americani, mentre vanno sempre più forte quelli francesi.

Come ritiene che si trasformerà Proposte?

Le aziende sono chiamate a confrontarsi con una vera e propria “contro fiera” all’esterno di Villa Erba. Mentre le disposizioni regionali ci tutelano dal rischio di esposizioni contemporanee e non concordate come l’evento turco all’Hilton che è stato bloccato all’ultimo momento, non ci sono norme che disciplinano l’affitto da parte di singoli di spazi privati.

E allora cosa fare?

Non sono contrario a un fuorisalone ben gestito e nelle stesse date della manifestazione ufficiale. Con una cornice di regole condivise, il fuorisalone può essere un fattore di ulteriore sviluppo della rassegna. Ma occorrono paletti ben definiti, anche questa volta gli esterni hanno iniziato a lavorare due/tre giorni prima e questo non è corretto.

Tanti clienti potrebbero essere partiti senza visitare Proposte?

Sicuramente, dopo aver visionato settanta collezioni, si erano già fatti un’idea chiara sulle nuove tendenze.

Si è vista anche una maggior presenza di produttori turchi

Stanno cercando di alzare il prodotto sia nell’abbigliamento sia nell’arredamento, anche a Première Vision i pochi italiani rimasti sono circondati dai nostri più diretti concorrenti. Il che ha comportato la fuga di un migliaio di espositori, quest’anno a Parigi saranno presenti solo 19 aziende di Como. Adesso il salone francese cerca di far marcia indietro, ma potrebbe essere troppo tardi.

Proposte deve quindi continuare a fare una rigorosa selezione?

È scritto nello statuto, il suo valore aggiunto. Ripeto, ci può stare un fuorisalone purché disciplinato.

Organizzato da chi?

Dalla stessa fiera che potrebbe individuare e affittare direttamente una cinquantina di siti esterni.

Non sarà facile convincere i privati che oggi affittano a quotazioni altissime le loro location.

In questo caso bisognerebbe adottare una linea dura con il supporto delle autorità perché sarebbero eventi promossi da organizzatori improvvisati a danno di organizzatori qualificati.

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