Tagliati i salari dei frontalieri
E arriva l’adesivo di residenza

Clima sempre più pesante in Ticino dopo il superfranco: la Plastar riduce gli stipendi del 15%, ma non è l’unica azienda. E si muovono anche i Comuni. Oggi una pagina speciale

L’effetto superfranco comincia a pesare sugli stipendi dei frontalieri. Pochi giorni fa, l’ennesimo segnale. A lanciarlo è stata la Plastar di Muzzano, a due passi dall’aeroporto di Agno che, senza colpo ferire, ha chiesto ai suoi dipendenti – e in gran parte ottenuto –di decurtarsi una fetta del loro stipendio pur di non mantenere ben saldo il posto di lavoro.

Ai lavoratori ticinesi è stato chiesto un sacrificio pari al 5% del loro salario precedente, mentre ai frontalieri comaschi e varesini una sforbiciata ben più consistente, nell’ordine del 15% a testa. L’Ocst ha promosso un volantinaggio e si è rivolta alle associazioni di categoria. Ma non è l’unico caso. E spesso via chi non accetta.

Nel frattempo il Comune di Claro ha diffuso l’adesivo dei residenti ticinesi, per tutelare la produzione locale.

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