«Tessile, no a un contratto
che uccide i piccoli»

Matteo Cavelli, alla guida di TessiliVari, difende la posizione dell’associazione: «Non si possono fare aumenti, se le aziende chiudono. Ma premiare i meritevoli sì»

Imporre un contratto che va bene ai grandi, ai piccoli che chiudono: così non va bene, e si penalizzano gli stessi lavoratori del mondo tessile.

Matteo Cavelli, presidente dei TessiliVari, ne è convinto: «Un modello che non funziona più. Metà delle nostre aziende sono in cassa o solidarietà».

I sindacati sono furibondi e hanno anche fatto uno sciopero: «Guardi mi è stato dato anche dell’imprenditore del Bangladesh. A me che ho 60 dipendenti e 120 estintori... Ma anche i lavoratori sono stanchi. Più che aumenti indifferenziati bisogna premiare i meritevoli».

OGGI SUL GIORNALE L’INTERVISTA COMPLETA

© RIPRODUZIONE RISERVATA