Tessuti da moquette
e plastica
Il beachwear è circolare

Nuovi materiali e tecnologie spingono l’innovazione sul fronte della sostenibilità, Taiana: «Rivoluzione culturale, tutte le aziende di MarediModa sintonizzate sul green»

Chi l’avrebbe mai detto che il beachwear, che da sempre utilizza tessuti tecnici ed elastici, sarebbe stato travolto dall’onda della sostenibilità? Il consumatore non fa sconti e le aziende si adeguano. Dalla fibra al bikini.

Ecco allora che nascono tessuti dalle bottiglie di plastica, dalle moquette, dai copertoni, dai cruscotti delle auto, dai rifiuti plastici degli oceani. Il beachwear, che rappresenta un’importante fetta di fatturato nel distretto comasco, si scopre sempre più circolare grazie a una ricerca sempre più indirizzata verso il riciclo. Un orientamento che intercetta la transizione verso uno sviluppo sempre più sostenibile.

Nuova frontiera

La nuova frontiera della tecnologia è israeliana. La multinazionale Nilit, con impianti in tutto il mondo, lavora incessantemente per restituire credibilità al tessile producendo un fantastico Nylon 6.6, il più pregiato, ricavato da rifiuti alimentari, da scarti di produzione oppure capace di biodegradarsi in mare o nei terreni. Una frontiera che sembrava lontanissima ma resa necessaria dalla spinta dei grandi marchi mondiali, quelli che realmente hanno una green attitude, sempre a caccia di argomenti sostenibili.

Ultimissima novità anche la fibra Q-Cycle, risultato di un’innovativa tecnologia di riciclo chimico, la pirolisi, che fa parte del progetto ChemCyclin di Basf e della tecnologia di filatura di Fulgar.

La “pirolisi” è applicabile a qualsiasi rifiuto plastico che non può essere riciclato meccanicamente, come i copertoni a fine vita e consente inoltre di riportare la materia allo stato vergine.

Una tecnologia doppiamente virtuosa perché è autosufficiente: la parte di rifiuti che non può essere trasformata in materia prima, viene infatti pirolizzata in gas e utilizzata per generare l’energia necessaria all’intero processo di riciclo.

E sempre Nilit, leader mondiale nella produzione del nylon 6.6 di altissima qualità, ha presentato Sensil ByNature che riduce in modo significativo le emissioni di carbonio, fornendo al contempo la fibra artificiale di più alta qualità per l’abbigliamento.

«Siamo di fronte ad una rivoluzione culturale anche nel comparto beachwear, che storicamente sembrava il meno coinvolto in questa trasformazione - sottolinea Claudio Taiana, presidente di MarediModa - proprio per l’utilizzo di tessuti tecnici ed elastici. Oggi tutto è cambiato e a MarediModa Cannes (prossima edizione 8-10 novembre 2022) tutte le aziende propongono tessuti ecoresponsabili, frutto di tecnologie testate in questi anni e che ogni mese vengono aggiornate e implementate. Quindi non solo performance (asciugatura veloce, resistenza a sale e cloro, ai raggi UV e alle creme) ma tessuti con un’anima green».

Missione negli Usa

L’industriale comasco anticipa che a luglio MarediModa sbarcherà di nuovo a Miami dopo due anni di stop con una missione molto attesa dagli operatori americani.

«Lì la sostenibilità è molto apprezzata, così come le collezioni europee di tessuti per il mare perché sinonimo di una profonda cultura etica e responsabile».

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