Sulla sosta
in città
È tempo
di decidere

Il regalo di Natale per gli automobilisti comaschi è servito: un incremento del 50% del prezzo per la prima ora di sosta all'autosilo Valduce di viale Lecco. Percentuale identica, ironia dei numeri, alla quota di terreni di proprietà comunale sui quali il parcheggio multipiano è stato costruito.
Accolto come una panacea per i cronici problemi di sosta della città, l'autosilo costruito sopra le terme romane in meno di due anni si è però trasformato in un rifugio ottimo sia per gli utenti dell'ospedale che per chi è diretto in centro a un'alternativa da utilizzare solo in caso di bisogno. Ora, è chiaro che l'autosilo in questione non essendo comunale ma costruito e gestito da una società privata, la Valduce Servizi, ha tutta la facoltà di costare quanto i proprietari ritengono sia giusto costi. La questione, casomai, è un'altra. E questa coinvolge l'amministrazione comunale.
Il via libera a un'opera architettonicamente impegnativa come quella di un parcheggio multipiano, peraltro su terreni di proprietà per metà dello stesso Comune - e, di conseguenza, di tutti i comaschi - si suppone debba essere accompagnato da convenzioni, paletti e garanzie che consentano ai cittadini di poterne usufruire a prezzi calmierati.
L'amministrazione fa sapere che sta verificando la legittimità dell'aumento del biglietto per la sosta breve deciso dalla Valduce Servizi. Fosse confermata, e non abbiamo alcun motivo per ipotizzare il contrario, ci si dovrebbe interrogare seriamente sulla lungimiranza degli accordi allegati a determinate autorizzazioni urbanistiche. Che la città di Como sia viabilisticamente complicata non è una novità, ma ugualmente sorprende come ancora oggi non siano stati trovati correttivi capaci di migliorare una situazione al collasso praticamente da sempre.
L'autosilo del Valduce sembrava il classico buon compromesso tra le esigenze di un privato e i bisogni del pubblico, almeno fino all'incremento delle tariffe per la prima e la seconda ora di sosta. Quelle, in buona sostanza, più gettonate.
Siccome il destino si diletta a fare le proprie mosse con l'arma dell'ironia, nelle stesse ore in cui gli automobilisti denunciavano il balzello in viale Lecco, Cantù decideva di rendere gratuita la sosta nelle aree a pagamento durante i weekend di dicembre per agevolare lo shopping natalizio.
Ma il balzello dell'autosilo del Valduce potrebbe anche essere una notizia non necessariamente negativa se riuscisse a essere da stimolo per l'attuale amministrazione. La quale, dopo i primi mesi di rodaggio, ci si aspetta sia ormai in grado di fare scelte capaci di incidere positivamente sulla città.
Alla vigilia delle elezioni molti degli attuali amministratori hanno detto di voler liberare Como dalle auto, di favorire il trasporto pubblico, di creare parcheggi fuori dal centro. Obiettivi bellissimi. Ma la sola idea concreta partorita fino ad ora è togliere i posti auto in piazza Roma, per ampliare l'area pedonale, e in zona stadio. Progetti leciti, ci mancherebbe.
Forse, però, prima di pensare di cancellare, sarebbe il caso di offrire alternative valide ai comaschi. E, tanto per cambiare, regalare a una città martoriata da anni di scelte sbagliate - leggi Ticosa e paratie - qualche decisione finalmente lungimirante.
I rumors da palazzo suggeriscono che un intervento ci sarà. Pare per aumentare i posti auto a pagamento e ritoccare al rialzo pure le tariffe della sosta. Ecco, come non detto.
Paolo Moretti

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