La canzone
stonata
del Cavaliere
che ritorna

Ancora tu? Non mi sorprende lo sai. Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?»
Nelle orecchie di Angelino Alfano, in queste ore, risuoneranno le parole di questa canzone di Lucio Battisti e Mogol (per documentarsi o rinfrescare la memoria http://www.youtube.com/watch?v=19RTURqa2QQ). Il tu è questione è lui: quello che torna, quello che alla fine non se n'è mai andato.
Perché Silvio Berlusconi tra un annuncio di ritirata, un altro di ripensamento,  una puntualizzazione sulle primarie del Pdl che gli fanno lo stesso effetto dell'aglio (com'è noto, non lo sopporta), è sempre rimasto in campo. Non contento di fare il convitato di granito in quel partito che senza di lui ma anche con lui è piombato in un grottesco marasma, ora lascia trapelare l'operazione Forza Italia 2.0 che per il Pdl di Angelino Alfano, versione Tenero Giacomo della Settimana Enigmistica, sarebbe (o sarà) la pietra tombale.
Del resto, che doveva fare il Cavaliere? Con il processo Ruby che vira verso una sentenza nefasta per lui e i conti di Mediaset sempre più simili a quelli dell'Italia (in fondo la gestione per un bel po' è stata più o meno comune), mica poteva permettersi di essere utilizzato con i contagocce come un Pato qualsiasi.
Il dinosauro dal cilindro c'est moi, ha annunciato il Cavaliere. Magari sarà una balla spaziale come quella di Guardiola che tratta con il Milan buttata lì tanto perché Allegri non si illuda e si metta al passo. Forse Alfano è l'Allegri del Pdl che però, ad oggi, è l'unica squadra di famiglia che va peggio di quella rossonera.
Ecco, perché, dopo l'annuncio del ritorno in campo e le pernacchie opposte al diktat «niente indagati alle primarie de Pdl o non partecipo», Angelino farebbe meglio a farsi da parte. L'obiettivo del Cav è cristallino: destabilizzare quel che resta dl Pdl (vedi il lancio di Maroni candidato in Lombardia) per tornare a prendere il mano il ballo.
Ancora tu? Non dovevamo rivederci più? Appunto. Ma la canzone questa volta sembra stonata oltre che datata. Risibile la motivazione: se n'era andato per far rientrare Casini. Ma se Pierfurby non è salito sul predellino quando la macchina andava come una Red Bull dovrebbe farlo adesso con lo sfasciacarrozze alle viste? Tanto vale attendere e poi portarsi via i pezzi. E poi, per restare in argomento Formula Uno, il leader Udc oggi ha altro a cui pensare con quel Montezemolo che gli sta mangiando sulla testa.
Cosa sarà del centrodestra lo scopriremo solo vivendo. Ma che senza lui o con lui la vita del Pdl avesse poco senso (parole più o meno di una altra canzone interpretata da una Minetti che non è Nicole), lo avevano capito quasi tutti. Tranne, forse, Angelino. La cui unica consolazione sembra quella di rifugiarsi nella canzone di Battisti-Mogol quando dice: «Ancora tu? E ci scappa da ridere». Ridere per non piangere.
Francesco Angelini

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