I giovani
e la fame
saziata
da un'idea

  Affamati, e in attesa dell'ispirazione giusta. Anzi, non stanno ad aspettarla e all'occasione se la creano da soli.
Le cronache di questi giorni smontano l'impressione dei giovani che, scossi dalla crisi e bombardati da messaggi scoraggianti, si arrendono. Si parla di start up al teatro Sociale, con le nuove leve di imprenditori? La sala si riempie e si chiedono informazioni, certo; molte di più, tuttavia sono le testimonianze in diretta che mostrano come la grinta venga sempre seminata, e con buoni frutti. Più forte della carenza di risorse, resta "lei": l'idea. È l'idea che fa la differenza e che consente di coltivare ancora la fiducia, per le nuove generazioni, a partire dalle nuove generazioni. Accompagnata dal coraggio di cambiare, di mettere in discussione ciò che si era appena imparato e che - in teoria - doveva servire perlomeno ad affrontare ben equipaggiati il mondo del lavoro.
Concetto sbagliato, che i ragazzi hanno dovuto abbandonare scottati dall'immediata esperienza, perché quel mondo si trasforma alla velocità della luce e scarica chi resiste.
Così si trova un giovane che ha trovato un percorso in grado di portarlo dalle macchine per il caffè a una start up legata a un nuovo silicato di ferro. Solo un esempio, ma sentite come lo motiva questo imprenditore comasco intervenuto al convegno "Restart Italia". Come è avvenuta la metamorfosi? «Per una semplice idea».
Sembra facile, ma sono le sfumature di significato a raccontare un piccolo segreto. Semplice è l'opposto di banale. E alla base c'è sempre l'umiltà di guardare a ciò che i tempi richiedono, non cercando di inculcare un modello che piace a noi o per cui ci sentiamo portati, come se fossimo incaricati di una missione divina o giù di lì. Molti giovani, che per definizione dovrebbero sentirsi i padroni del mondo, hanno imparato a governare questa sensazione e a procedere alla legittima conquista con un atteggiamento deciso, non spavaldo.
Questo provano le storie raccolte a Como in un periodo pur tormentato da nuove statistiche sulla disoccupazione e sul rallentamento dell'attività industriale, anche nella nostra provincia. Come in ogni epoca, c'è il nemico, ma esiste pure l'alleato.
Un esempio su tutti è la rete, questo universo che si spalanca in infinite possibilità e non conosce buchi neri, se la si affronta con il piglio giusto. Ecco un altro giovane imprenditore, che procede all'eliminazione dell'ostacolo più fastidioso (e triste esempio di made in Italy), ovvero la burocrazia. E se ci riesce è grazie alla combinazione che si potrebbe definire fatata, ma a patto che si ricordi quanto sia concreta: l'idea e il web, uniti per combattere.
Spiega bene Filippo Santoro: in questo contesto di crisi, che c'è e non si può negare, le opportunità sono difficili da cogliere. Ma non impossibili. Anche lui cita la parola magica, idea. Come ribadisce che non è sufficiente. Guardare dentro se stessi e misurarsi sul mercato sono due operazioni congiunte.
I giovani imprenditori ci sono e stanno dando il massimo, ancora oggi. Ma meritano fiducia, e meritano risposte.
Perché comunque in Italia oggi esistono barriere in grado di scoraggiare anche la loro determinazione e la loro capacità di inventarsi. Con il progetto Start up qualcosa può cambiare: anzi ne ha il dovere, proprio per rispetto al coraggio di questa generazione.
Marilena Lualdi

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