Lo strano litigio
sulla testa del Como

Con un tempismo degno di un pit stop di Formula 1, sulla testa del Como scoppia inattesa una polemica proprio alla vigilia di una partita decisiva per le sorti degli azzurri (e forse non solo di questo campionato). L’ex presidente Enzo Angiuoni accusa pubblicamente Pietro Porro e la sua cordata di soci di: 1. aver costituito una nuova società alla quale hanno conferito il centro sportivo di Orsenigo che così viene sfilato dai beni del Calcio Como ; 2. di essere in ritardo nei pagamenti delle rate del mutuo inerente al centro stesso. Porro respinge le accuse in maniera decisa: fare le pulci alle strategie societarie su proprietà et similia - dice - significa fare un processo alle intenzioni assurdo per una club che ha investito milioni per rendere il centro moderno e attuale; e sulle rate, la posizione di Angiuoni sarebbe, secondo Porro, tecnicamente marginale o addirittura esterna, essendo la banca l’interlocutore privilegiato. Entrare nel merito della vicenda è molto arduo. E ci asteniamo dal farlo. Ma non ci asteniamo dal sottolineare la stranezza del litigio, del profilo dei contendenti e della tempistica.

Angiuoni è sempre stato il primo “amico” della nuova società. Sin dal primo momento, l’ex presidente si è preoccupato di incoraggiare Porro e i suoi soci in questa avventura. Chiamando tifosi e simpatizzanti ad avere fiducia e a concedere tempo. Di là, Porro, in reiterate occasioni, ha invitato Angiuoni ad entrare in società. Di più: proprio recentemente, quando l’attuale padrone del Como dichiarò di aver pensato a un nome come uomo immagine e punto di riferimento per un dialogo con la tifoseria, nel cassetto aveva proprio quello di Angiuoni. Dunque? Dunque appare completamente fuori luogo, fuori statistica, fuori previsione uno scontro tra due parti che i tifosi del Como hanno sempre accomunato come faccia “buona” nella recente storia azzurra. Resta da capire il perché di questa uscita pubblica.

Angiuoni dice non non aver avuto risposte, Porro di non aver avuto sollecitazioni. Come vedete, dura capirci qualcosa. Angiuoni pare sia rimasto sconvolto nell’apprendere che il centro non era più intestato al Calcio Como. Una reazione per troppo amore. Cosa che non gli ha fatto certo calcolare il momento storico.

Oggi si gioca la madre di tutte le partite. Che solo la serie di ultime delusioni, dalle sconfitte con Bassano e Cremonese, a quelle in Coppa Italia, al pareggio con l’Arezzo hanno ingiustamente offuscato.Porro è scoraggiato, umanamente svuotato dalle delusioni sportive, preoccupato dalle nuove difficili sfide economiche della società, al punto di pensare a un passo indietro in un prossimo futuro non lontano. Questo è un altro capitolo che gli resterà sullo stomaco.

Certo, con tutti gli stenti sportivi, l’unica cosa di cui i tifosi si sentivavano proprio la mancanza erano beghe che sembravano morte e sepolte con la precaria gestione degli anni pre-Porro. Invece ci risiamo. Speriamo sia solo una grandinata fuori stagione. E che le parti possano tornare a dialogare pacificamente. E oggi, forza Como.

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