Niente pranzo a scuola, per il bimbo solo un panino: «Tua mamma non paga il buono pasto»

Bellagio La denuncia di una donna per il trattamento riservato al figlio nella primaria di Civenna: «Avevo solo tardato 4 giorni». Comune e gestore: «C’erano anche acqua, prosciutto cotto e frutta. Poteva portarlo da casa»

Mamme sul piede di guerra per la mensa scolastica di Civenna: alcuni bambini mangiano un panino imbottito a differenza dei compagni a cui viene servito il pasto come da programma. Il problema è il mancato pagamento delle mensilità da parte dei genitori, alcune mamme si stanno muovendo perché secondo loro c’è poca elasticità da parte della fondazione che gestisce la mensa di primaria e materna di Civenna.

Una mamma in particolare lamenta di aver semplicemente ritardato di qualche giorno il pagamento della retta di febbraio e al bambino è toccato il panino al posto del trancio di pizza servito ai suoi compagni. La fondazione che gestisce il servizio parla di un mancato pagamento di oltre 30 giorni. «Mio figlio - sbotta la mamma - mi ha raccontato di aver mangiato solo un panino - lui dice vuoto - mentre i suoi compagni mangiavano la pizza. Quando ha chiesto spiegazioni gli è stato detto che la mamma non aveva pagato la retta. Io in realtà credo di aver ritardato di tre o quattro giorni il pagamento di febbraio, ma a prescindere dal fatto che abbia pagato o meno mi sembra discriminante dare ad un bambino del pane e mi sembra assurda la risposta del personale. Ci sono diversi altri genitori che si lamentano». La gestione della mensa di materna ed elementare a Civenna è a carico di una fondazione senza fine di lucro di cui fa parte Gabriella Baccalini che è anche consigliere comunale di maggioranza in paese: «Ci sono diverse situazioni di genitori che sono in ritardo o non pagano la retta della mensa. La mamma di cui stiamo parlando non ha pagato gennaio ed ha pagato in ritardo, ieri mattina invece del 5, il mese di febbraio. C’è poi un’altra mamma che è in una situazione simile, mentre c’è un bambino che non paga da due anni e gli viene comunque dato un panino imbottito, la frutta e l’acqua. Questo è il pasto che diamo normalmente ai piccoli i cui genitori non pagano la mensa. Avvisiamo comunque tramite email, lettera, e chiamate sul cellulare. Nel caso della signora non era mai reperibile sul cellulare. Posso comunque assicurare che nessuno si permette di dire a un bambino che la mamma non paga la retta della mensa».

Il sindaco Angelo Barindelli ribadisce: «Non lasciamo mai nessuno senza mangiare: ai bambini i cui genitori non pagano la mensa diamo un panino imbottito la frutta e l’acqua. Seconda cosa: i bambini possono portare il pasto anche da casa e ci sembra comunque una questione di rispetto nei confronti di chi paga non fornire il medesimo servizio e si parla di rispetto anche nei confronti dei molti volontari, tra cui il consigliere, che lavorano gratuitamente. Aggiungo che il Comune di Bellagio si è preso carico di diversi mancati pagamenti della mensa anche da parte di genitori non del paese. Non mi sembra ci sia nulla di scandaloso nel mangiare un panino».

La mamma che ha denunciato il fatto a “La Provincia” rimane comunque sulla sua posizione. «Mi sembra illogico e ingiusto fare discriminazioni per un pagamento in ritardo a prescindere dai tempi. Ci sono diverse mamme che si stanno muovendo e hanno chiesto informazioni alla scuola. Nel caso - sostiene la donna - si può intervenire con i servizi sociali senza penalizzare i bambini».

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