Tasse e multe, due milioni arretrati: «Puntiamo a recuperarli tutti»

Erba Reso noto il conto dei crediti: Imu (443mila euro), Tari (979mila) e verbali (684mila). L’assessore Redaelli: «Siamo fiduciosi di ottenere queste cifre con la lotta all’evasione»

Tra multe, Imu e tassa rifiuti, il Comune di Erba deve recuperare oltre due milioni di euro di arretrati. Il dato emerge dal riaccertamento dei residui effettuato dal settore finanziario di Palazzo Majnoni; i funzionari hanno deciso poi di stralciare dall’elenco dei crediti 750mila euro di partite considerate non più esigibili.

Il quadro economico

Partiamo dagli arretrati che l’amministrazione conta di recuperare attraverso la lotta all’evasione. Le multe per violazione al codice della strada, che risalgono fino al 2017, sono 684.670 euro; l’Imu non ancora pagata, con partite che arrivano fino al 2012, ammonta a 589.018 euro (il dato comprende anche gli arretrati della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili che qualche anno fa è confluita direttamente nell’Imu).

A fare la parte del leone, in ogni caso, è la tassa rifiuti. Ci sono avvisi di accertamento non ancora pagati che risalgono fino al 2010, quando l’attuale Tari ancora si chiamava Tarsu: il totale dei crediti vantati dal Comune in questo comparto è 979.254 euro. Sommando multe, Imu e tassa rifiuti si arriva a 2.252.942 euro.

«Il riaccertamento dei residui - spiega l’assessore alle finanze Redaelli - è un passaggio fondamentale in vista del rendiconto, ovvero della chiusura definitiva del bilancio 2022. I dirigenti dei diversi settori hanno il compito di decidere quali crediti mantenere, perché esigibili, e quali stralciare, a fronte dell’oggettiva impossibilità di recuperarli».

Fino a qualche anno fa, gli enti pubblici tendevano a mantenere nel bilancio anche crediti molto vecchi. In seguito le regole sono cambiate: i residui impossibili da recuperare vanno stralciati per non ingessare troppo il bilancio e per avere un quadro veritiero della situazione finanziaria dell’ente.

Le cifre non esigibili e cancellate

Si apre allora un altro capitolo delicato, quello dei residui che sono stati cancellati. Non sono cifre indifferenti: 443.652 euro di tassa rifiuti, 230.051 euro di multe e 80mila euro di Imu. Totale: 753.703 euro di tasse e sanzioni mai saldate, e che mai verranno pagate.

Scorrendo la lista delle motivazioni relative ai singoli stralci, si legge spesso “importi difficilmente riscuotibili stante gli intestatari”. «Significa - spiega l’assessore - che i debiti sono a carico di persone o aziende che di fatto non sarebbero più in grado di pagare. Si parla spesso di società o aziende che sono fallite o hanno cessato l’attività da tempo. Con tutti si è cercato di recuperare il dovuto, spesso per anni, ma si arriva a un punto in cui non resta altro da fare se non cancellare i residui».

Per la montagna di crediti da 2.252.942 euro, invece, il recupero prosegue. Per la maggior parte delle partite, come si legge nel prospetto dei residui, sono già in corso da tempo gli accertamenti esecutivi o la riscossione coattiva attraverso le società specializzate Creset e Agenzia delle entrate-Riscossione.

«La lotta all’evasione è costante - conferma Redaelli - e i nostri funzionari hanno maturato una grande esperienza nell’incrocio delle banche dati per individuare tutti i debitori».

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