Addio al muro, tre le ipotesi
La Regione contro il Comune

Le tre ipotesi - sul tavolo tecnico e politico - per risolvere il problema del muro provocano lo scontro tra le Regione e il Comune di Como. L’assessore al Territorio Davide Boni non ha per nulla gradito l’uscita dei giorni scorsi del sindaco Stefano Bruni che sostanzialmente bocciava i tecnici dicendo «stanno lavorando a un’ipotesi che non mi soddisfa»

COMO Le tre ipotesi - sul tavolo tecnico e politico - per risolvere il problema del muro provocano lo scontro tra le Regione e il Comune di Como. L’assessore al Territorio Davide Boni non ha per nulla gradito l’uscita dei giorni scorsi del sindaco Stefano Bruni che sostanzialmente bocciava i tecnici dicendo «stanno lavorando a un’ipotesi che non mi soddisfa». In sintesi l’assessore del Pirellone avrebbe preferito che non ci fossero prese di posizione prima del raggiungimento di un accordo tra i tre Enti: «Del resto - ha detto Boni - il problema non l’ha certo creato la Regione, ma il Comune».

LE TRE IPOTESI Sono tre le possibili modalità di intervento che sta vagliando la parte tecnica composta da addetti ai lavori di Provincia, Regione e Comune. È stato lo stesso sindaco a precisarlo. La prima soluzione non prevede alcun tipo di costruzione: in sostanza la passeggiata (i circa 18 metri di larghezza aggiuntivi rispetto all’attuale) è completamente vuota e simile a una pista di atterraggio senza alcun arredo urbano (dovranno essere previsti lampioni, panchine, fioriere). Le altre due ipotesi prevedono la posa di alcune fioriere in muratura di altezza variabile (si va da quella di una manciata di centimetri a quella un po’ più alta), intervallate da paratie mobili. La vista del lago, comunque, non potrà più essere quella precedente alla costruzione del muro poiché la riva verrà alzata di circa 70 centimetri. Questo significa che, sommata alla passeggiata larga il triplo dell’attuale, la vista sarà completamente differente. Il sindaco ha bocciato le due ipotesi che prevedono muretti intesi come cordoli delle aiuole.

BONI CONTRO BRUNI «Sul muro i tecnici stanno lavorando su un’ipotesi che non mi soddisfa. L’obiettivo del consiglio comunale è quello di togliere completamente i manufatti e non vanno bene soluzioni parziali». Così si era espresso nei giorni scorsi il sindaco Bruni. E ancora: «Sono tre le ipotesi: una radicale che prediligo e due intermedie che prevedono un parziale mantenimento del muro. I tecnici sembrano orientati verso questa direzione che non è coerente con quanto stabilito dal consiglio comunale». L’assessore regionale al Territorio, il leghista Boni, si riserva di guardare le proposte nei prossimi giorni, ma ieri ha detto: «Contiamo di risolvere il problema il più velocemente possibile, appena l’amministrazione comunale avrà deciso. Le tre ipotesi ci sono, ma se l’amministrazione comunale dichiara le cose prima ai giornali anziché aspettare le riunioni, non ci sono grandi spazi. Ormai sono abituato a queste uscite del sindaco, ma credo che sarebbe stato meglio aspettare: in fondo il problema l’ha creato il Comune, non certo la Regione». Il verdetto dovrebbe arrivare nel giro di pochi giorni: «Penso che decideremo la settimana prossima. Il ruolo fondamentale spetta alla Provincia: con il presidente Carioni sono spesso in contatto e la linea tra noi è di completa condivisione».
Gisella Roncoroni

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