Tornano i truffatori di anziani
Donna derubata di 20mila euro

Tornano a colpire i truffatori dei pensionati e lo fanno in modo clamoroso, riuscendo a portar via tutti i risparmi di una vita (ben 20mila euro) a una 82enne. La donna, il 27 ottobre scorso si è presentata per denunciare due che erano riusciti a ipnotizzarla di parole e farla finire in un incubo

COMO Un vecchio proverbio cinese raccomanda di «non maltrattare gli anziani, se vuoi essere trattato gentilmente quando lo sarai tu». Un proverbio che truffatori travestiti da sciacalli, colpevoli nelle scorse settimane di aver derubato due pensionate in città, non devono aver mai sentito. Tornano a colpire i truffatori dei pensionati e lo fanno in modo clamoroso, riuscendo a portar via tutti i risparmi di una vita (ben 20mila euro) a una 82enne. La donna, il 27 ottobre scorso (ma la notizia è emersa solo ora) si è presentata per denunciare due uomini, uno anziano, l’altro più giovane e distinto, che con la subdola abilità tipica dei truffatori erano riusciti a ipnotizzarla di parole e farla finire in un incubo, che l’ha portata a prelevare tutti i risparmi dal suo conto corrente in banca e consegnarli a quei due sconosciuti.
Tutto è iniziato quel mattino, in viale Giulio Cesare, quando un uomo anziano ha fermato la malcapitata per chiederle l’indirizzo di un’associazione benefica, a cui fare una donazione. In quel momento passa un giovane, di bell’aspetto e vestito in modo distinto, che si è proposto ad aiutare il passante. Ovviamente coinvolgendo anche la sventurata 82enne. La quale - senza neppure riuscire a spiegarsi come - s’è ritrovata a prelevare 20mila euro dal suo conto a garanzia dell’inesistente operazione benefica. Consegnati i soldi i due, distraendola con la scusa delle marche da bollo da comprare, sono ovviamente spariti.
Il mese prima sorte analoga era toccata a una 70enne pensionata comasca, derubata di 3mila euro da altri due truffatori che hanno utilizzato il trucco della donazione all’Aido. L’episodio in via Cesare Cantù: la vittima è stata avvicinata da un uomo dall’accento francese che, sostenendo di essere di Ginevra, chiedeva informazioni sulla sede dell’Aido a Como e su un certo dottor Rigamonti, a cui doveva consegnare parte di una donazione da 80mila euro. Immancabile la spalla del truffatore, a conoscenza - manco dirlo - della sede dell’associazione (la quale, non ci sarebbe neppure bisogno di sottolinearlo, nulla ha ovviamente a che fare neanche lontanamente con la truffa) e di chi fosse il dottor Rigamonti, morto - a suo dire - pochi mesi prima. A questo punto la pensionata è stata presa di mira e ubriacata di parole (come ipnotizzata, ha denunciato) al punto da convincerla a prelevare 3mila euro da dare a un avvocato a garanzia della donazione. Anche in questo caso, dopo la consegna del denaro, i due truffatori sono fuggiti.
P. Mor.

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