Intera famiglia intossicata
dal monossido di carbonio

Paura per una famiglia di Tavernola che, nel primo pomeriggio di ieri, è rimasta intossicata dal monossido di carbonio: padre, madre e tre bimbi piccoli sono tutti stati ricoverati all’ospedale Sant’Anna. Per fortuna nessuno è in pericolo di vita, ma il rischio è stato decisamente alto

COMO Paura per una famiglia di Tavernola che, nel primo pomeriggio di ieri, è rimasta intossicata dal monossido di carbonio: padre, madre e tre bimbi piccoli sono tutti stati ricoverati all’ospedale Sant’Anna. Per fortuna nessuno è in pericolo di vita, ma il rischio è stato decisamente alto.
L’allarme è scattato poco prima delle 14 in un appartamento di via Carlo Francesco Dotti, all’altezza di via Conciliazione, la strada che porta verso Sagnino. Alla centrale operativa del 118 è giunta la chiamata del padre, preoccupato perché la moglie 26enne e il figlio maggiore, di 7 anni, avevano iniziato a sentirsi male:mal di testa e nausea, sintomi comparsi all’improvviso. Gli operatori del servizio d’emergenza hanno subito temuto a una possibile intossicazione da monossido. La conferma è giunta quando i volontari della Croce Rossa di Cernobbio e l’équipe dell’automedica sono arrivati in via Dotti e hanno scoperto che il padre dei tre bimbi, al rientro a casa ieri mattina, aveva trovato la caldaia accesa ma la fiammella di sicurezza spenta. È probabile che, nel corso della notte, qualcosa possa aver spento la caldaia che ha però continuato a bruciare ossigeno, intossicando l’intera famiglia.
Immediato anche l’intervento da parte dei vigili del fuoco di Como, allertati dal 118 quando è stato chiaro che la causa del malore era un’intossicazione da monossido. I pompieri hanno individuato proprio nella caldaia la causa del problema.
Gli esami eseguiti in pronto soccorso, al Sant’Anna, hanno confermato i timori iniziali. L’intera famiglia (compresi un bimbo di soli 2 anni e una bimba di 4 anni) è stata colpita dalle esalazione di monossido. La più grave, cioè quella a cui l’esame amatoclinico ha riscontrato il tasso maggiore di intossicazione, è la madre. In ogni caso nessuno dei pazienti è stato costretto a ricorrere al trattamento in camera iperbarica. Padre, madre e i tre bimbi sono stati ricoverati per precauzione.
Dal primo agosto la Provincia di Como ha avviato la campagna di dichiarazione di avvenuta manutenzione e di ispezione degli impianti termici. Tutti, infatti, hanno l’obbligo di sottoporre la propria caldaia a controlli periodici per stabilirne il corretto funzionamento e la Provincia ha l’onere di effettuare accertamento sull’avvenuto intervento di un esperto. Accertamenti che, spesso, rischiano di sfociare spesso in sanzioni.
Lo scampato pericolo di ieri a Tavernola riporta in ogni caso in primo piano il rischio legato alle esalazioni di monossido.

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