Ticosa, resa del Comune
Cerca l'accordo con Multi

Il Comune di Como è a un passo dall’addio a Multi e alla sua proposta di un nuovo quartiere sulle ceneri della vecchia Ticosa. Gli avvocati stanno lavorando all’ipotesi di una transazione con la società italo-olandese per evitare di finire in un contenzioso legale dai tempi e dagli esiti assolutamente non prevedibili

COMO Il Comune di Como è a un passo dall’addio a Multi e alla sua proposta di un nuovo quartiere sulle ceneri della vecchia Ticosa. Gli avvocati stanno lavorando all’ipotesi di una transazione con la società italo-olandese per evitare di finire in un contenzioso legale dai tempi e dagli esiti assolutamente non prevedibili. Ricapitolando: la società ha posto alcune condizioni all’amministrazione comunale per proseguire l’operazione (acquisto di spazi per 6mila metri quadrati, documento di indirizzo del consiglio) e ha diffidato il Comune dalla riscossione della fidejussione bancaria di 3milioni di euro versata dalla società al momento della firma del contratto preliminare di vendita dell’area Ticosa. Palazzo Cernezzi è intenzionato a chiudere i rapporti con Multi e ad avviare in prima persona la bonifica del sottosuolo intriso di inquinanti, ma vuole al contempo cercare di limitare i danni sotto il profilo giudiziario. Per questo gli avvocati stanno facendo una serie di verifiche - come richiesto dal gruppo del Pdl - per valutare le conseguenze dell’addio alla società. In pratica si sta valutando se il tribunale possa ordinare il sequestro dell’area qualora Multi decidesse di dare seguito a quanto scritto nella lettera inviata lo scorso 17 settembre («si diffida nuovamente codesta amministrazione comunale a non procedere ad alcuna forma di escussione della fidejussione presentata a garanzia dell’adempimento delle obbligazioni assunte dalla scrivente società. Ogni tentativo di escutere la cauzione costituirebbe un grave inadempimento delle obbligazioni previste dal contratto preliminare e ci indurrebbe ad agire nelle sedi competenti contro codesta amministrazione per la tutela dei nostri diritti e interessi»). E sempre da quanto si apprende dagli uffici comunali, sul tavolo c’è anche l’ipotesi di studio di una transazione (va verificato se il Comune può legalmente procedere in questo modo anche prima di un contenzioso giudiziario), in pratica una sorta di accordo tra le due parti per mettere la parola fine alla vicenda.
Oggi pomeriggio è previsto il secondo (e definitivo) incontro del sindaco StefanoBruni con i consiglieri e gli assessori del Pdl, ma la linea sembra ormai tracciata. Bruni non ha ancora convocato la Lega Nord, ma la direzione sembra essere condivisa. «La nostra posizione ufficiale ancora non c’è - dice il capogruppo del Carroccio Giampiero Ajani - in quanto non siamo stati convocati e non abbiamo analizzato nulla con il sindaco. Comunque bisogna uscire da questo pantano il prima possibile altrimenti si creerà altro caos che non serve proprio in questo momento. Valutiamo la miglior soluzione tecnico-economica in modo che il Comune non debba perderci. L’acquisto di 6mila metri quadrati è troppo penalizzante per il Comune e su questo esprimiamo un cauto dissenso. Immagino, anzi penso proprio, che il sindaco ci chiami perché è importante e vorrei evitare l’effetto trascinamento che c’è stato con le paratie. Nel bene o nel male, bisogna prendere una decisione definitiva».
Gisella Roncoroni

© RIPRODUZIONE RISERVATA