Documentario su coppie gay
Il Comune nega sala e patrocinio

Il Comune ha respinto la richiesta di patrocinio e di utilizzo dell’auditorium della Biblioteca comunale per la proiezione del documentario «Due volte genitori», come sottolinea ComoGayLesbica in un comunicato «senza fornire alcun tipo di spiegazione sul diniego neanche dopo ripetute sollecitazioni»

COMO Palazzo Cernezzi dice «no» a un appuntamento sulle tematiche omosessuali e l’associazione ComoGayLesbica manifesta la sua indignazione. Ieri il Comune ha respinto la richiesta di patrocinio e di utilizzo dell’auditorium della Biblioteca comunale per la proiezione del documentario «Due volte genitori», come sottolinea ComoGayLesbica in un comunicato «senza fornire alcun tipo di spiegazione sul diniego neanche dopo ripetute sollecitazioni». Quindi, niente sala per il film che, ricorda l’associazione di via Lissi 8, «parla delle tematiche omosessuali dal punto di vista dei genitori e ha avuto importanti riconoscimenti a livello nazionale e internazionale: Claudio Cipelletti assieme all’Associazione genitori di omosessuali (Agedo), tra l’altro candidata all’Ambrogino d’oro nel Comune di Milano, sono i proprietari del film che detengono i copyright. La proiezione voleva rappresentare un importante momento di confronto e di dibattito in risposta ai recenti episodi di omofobia che si stanno verificando su tutto il territorio nazionale». «Siamo sconcertati da questo rifiuto» commenta il vicepresidente di Como GayLesbica, Paolo Gerra. Che prosegue: «È in antitesi a quanto affermato dal ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna a conclusione del primo incontro del tavolo di lavoro ministeriale, in cui la presidenza del Consiglio dei Ministri ha illustrato le importanti iniziative mediatiche che verranno a breve rfealizzate contro l’omofobia». Conclude Gerra: «Per questa iniziativa, non ci siamo appoggiati all’Arci perchè volevamo fosse più visibile possibile e non etichettata e la Biblioteca è la sede ideale. Presenteremo presto al Comune una nuova richiesta».
Sintetica la spiegazione di Tullio Saccenti, capo gabinetto del sindaco: «È stato Bruni a bocciare l’iniziativa». Ma non si nasconde dietro al sindaco l’assessore Sergio Gaddi, il cui assessorato è ribattezzato da ComoGayLesbica «... alla cultura omofobica e impari opportunità»: «Condivido la scelta del sindaco: anch’io avrei detto di no. Concedere un pubblico patrocinio a questa proiezione avrebbe significato riconoscerle un valore. Ritengo una coppia omosessuale di genitori un’aberrazione innaturale. Poi, in privato, ognuno fa quello che vuole...».
Andrea Cavalcanti

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