Influenza A, altri ottomila a letto
Ma virus per la prima volta rallenta

Dopo il picco della scorsa settimana, la percentuale di persone colpite non ha proseguito la sua corsa verso l’alto, attestandosi su livelli quasi identici a quelli riportati nell’ultimo bollettino dai “medici sentinella”. Ciò non significa che i comaschi abbiano dormito sonni tranquilli, visto che nell’arco di 7 giorni si può stimare in 8mila il numero dei contagiati. L’incidenza media, secondo i dati della rete di sorveglianza «Influnet», è risultata pari a 13,5 casi su mille assistititi, cioè sovrapponibile con quella della rilevazione precedente (13,48)

COMO Il numero dei contagiati resta alto, ma non aumenta rispetto alla settimana precedente. Per la prima volta dall’inizio della pandemia, il virus dell’influenza A rallenta: lo dicono i dati sull’incidenza, lo confermano i medici. Dopo il picco della scorsa settimana, la percentuale di persone colpite non ha proseguito la sua corsa verso l’alto, attestandosi su livelli quasi identici a quelli riportati nell’ultimo bollettino dai “medici sentinella”. Ciò non significa che i comaschi abbiano dormito sonni tranquilli, visto che nell’arco di 7 giorni si può stimare in 8mila il numero dei contagiati. L’incidenza media, secondo i dati della rete di sorveglianza «Influnet», è risultata pari a 13,5 casi su mille assistititi, cioè sovrapponibile con quella della rilevazione precedente (13,48). Bambini e ragazzi restano i più colpiti, ma se nella fascia fino a 4 anni l’incidenza è cresciuta (da 22 casi su mille a 27,6), è invece scesa notevolmente nella popolazione tra 5 e 14 anni: da 42 ogni mille a 36,5. Restano molto più basse le percentuali nella fascia 15-64 anni (0,8%) e tra le persone con più di 65 anni, già venute in contatto in passato con virus simili (1 caso ogni mille assistiti). Anche i medici di famiglia e i pediatri spiegano che «si registra una prima flessione del numero di soggetti colpiti» e sottolineano che il virus non sta creando problemi particolari: «Su 55 assistiti con l’influenza, solo tre hanno avuto complicanze come bronchite o polmonite – spiega Arnaldo Butti, medico di Albate – In tutti gli altri casi è bastato usare il classico paracetamolo». Continuano, intanto, le vaccinazioni contro l’influenza A, riservate alle categorie a rischio (malati cronici tra 6 mesi e 65 anni, donne in gravidanza, bimbi nati pre-termine). Bisogna ricordare nuovamente, a questo proposito, che è prevista una seconda dose di vaccino solo per i nati dopo il 1° gennaio 2000, affetti da specifiche patologie. Tutte le altre persone sono invitate a non presentarsi per il richiamo.
Come riportato ieri, è invece introvabile in farmacia il vaccino contro la normale influenza stagionale. Le scorte si sono esaurite, ma anche qualche medico è rimasto a corto di dosi, pur dovendo ancora vaccinare gli ultimi pazienti (ormai quasi tutti gli interessati si sono già fatti avanti): «L’obiettivo era proteggere il 75% degli “over 65”, abbiamo quindi distribuito ai medici dosi sufficienti per il 78% degli assistiti – fa sapere l’Asl – La settimana prossima è in programma una riunione, chi avesse bisogno di altri vaccini potrà farlo presente».
Michele Sada

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