Auto sfregiata in centro
Scatta un'indagine da film

Perizie e controlli digitali per un 64enne accusato di danneggiamento

Sembrava un processetto, un dibattimento qualunque per l’opposizione ad un decreto penale da 150 euro per danneggiamento doloso di cose esposte alla pubblica fede. È diventato un processone, al punto che il giudice Luisa Lo Gatto ha disposto un supplemento d’istruttoria per due perizie, come si fa nei grandi casi giudiziari: una per stabilire se l’imputato di danneggiamenti Adelio Saldarini, 64 anni, stava usando il computer di casa a metà mattina del 15 dicembre 2006. L’altra è per stabilire a quale "cella" era agganciato il cellulare di Saldarini. Insomma, bisogna verificare se l'alibi dell'uomo regge oppure no.
E sono già state fissate due udienze in prosecuzione della prima, ieri, durante la quale è stato ricostruito il fatto, avvenuto in viale Varese, angolo chiosco di via Gallio. Uno studente, Davide Giordano, 25 anni, ha parcheggiato l’auto nei pressi dell’Istituto Orsoline, è sceso, è stato affrontato da un signore che gli ha contestato l’occupazione del posto. Il ragazzo, abbastanza scosso, come dirà nella deposizione di ieri, s’è incontrato con il padre, Massimo, hanno bevuto un caffè al chiosco e quando sono usciti, hanno intravisto il signore nell’atteggiamento di uno che ha la mano contro l’auto, verso il basso. Troveranno la carrozzeria rigata su entrambi i fianchi, vedono un’auto grigia chiara che va, riconoscono il signore che aveva redarguito lo studente e che era vicino alla loro auto, riescono a prendere la targa.
È l’auto aziendale della figlia di Saldarini, il quale viene raggiunto dal decreto penale e non l’accetta. «Io ero a casa, stavo archiviando al computer le foto di un viaggio appena compiuto in Germania: la partitura del disco porta la data di quella mattina e le ore 10,53», è la sintesi dell’esame di Saldarini, che ha esposto al giudice e al pm, Maurizia Vezzoli, le proprie ipotesi sul danneggiamento, risarcito dall’assicurazione.

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