Lampioni spenti in periferia
Una campagna per accenderli

Se il centro storico della città è illuminato quasi a giorno anche di notte - perché qualche lampione spento non manca mai - la periferia sembra essere piombata in un buio da prima dell’arrivo dell’elettricità. È un allarme che hanno lanciato gli esponenti della lista civica Per Como, il capogruppo Mario Molteni (nella foto tonda) e la dottoressa Roberta Marzorati, ma che è rimasto inascoltato dalla maggioranza. Ora intendono promuovere una vera e propria mappatura dei “punti luce al buio” che sono così numerosi da rendere titanica l’impresa per i due consiglieri d’opposizione. Per questo lo stesso Molteni chiede ai cittadini di inviare alla sua e-mail ([email protected]) tutti i lampioni non funzionanti: si possono identificare con il numero di serie che è posto presso di essi. Chi non disponesse di Internet ma intendesse ugualmente contribuire a “fare luce”, è proprio il caso di dirlo, può inviare una lettera o un fax - o anche un’e-mail - a La Provincia (via P. Paoli 21, 22100 Como, 031/50.50.03, [email protected]) che da sempre raccoglie le segnalazioni dei lettori: una volta raccolti tutti i dati saranno girati a chi di dovere, sperando in un intervento. «Va dato atto - precisa Molteni - che Stefano Molinari, che era appena diventato assessore, è venuto alla circoscrizione 8 a Sagnino per conoscere la situazione che è davvero a rischio lì come in altre aree periferiche. Un pericolo per i passanti, che non vedono neanche dove mettono i piedi, per gli automobilisti costretti a muoversi nell’oscurità, e anche per la sicurezza: è inquietante dovere percorrere vie e vicoli senza vedere assolutamente nulla. Ha promesso di impegnarsi ma, a oggi, nulla è cambiato»

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