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Martedì 24 Novembre 2009
La denuncia: i laboratori vuoti
sono già costati dieci milioni
L'allarme lanciato da Univercomo: «Sarebbe inammissibile che al momento dell’inaugurazione dei nuovi spazi destinati alla facoltà di Scienze in via Valleggio non vi fossero più studenti e ricercatori interessati ad utilizzarli»
«Sarebbe inammissibile che al momento dell’inaugurazione dei nuovi spazi destinati alla facoltà di Scienze in via Valleggio non vi fossero più studenti e ricercatori interessati ad utilizzarli». Così Univercomo denuncia gli sprechi clamorosi.
Così i laboratori dell'Insubria, per i quali sono stati effettuati investimenti da diecimila euro, rischiano di rimanere vuoti. La "telenovela" è iniziata nel ’95 l’allora sede staccata della Statale di Milano acquista l’ex tintostamperia Roda di via Carso per due miliardi di lire; nel ’99 il capannone, occupato a clandestini, viene devastato da un incendio; nel 2002 vengono finalmente appaltati i lavori per 3 milioni e 200 mila euro. Ma la sfortuna di accanisce ancora: qualche mese dopo vengono rivenute vasche di amianto sotterranee che impongono una bonifica da 60 mila euro. Il recupero dell’ex Roda si arena definitivamente, perché l’università nel frattempo ha cambiato idea, trovando più comodo ed economico "tirare su" una palazzina per i chimici accanto alla sede centrale di via Valleggio.
L’investimento cui fa riferimento Univercomo è quello legato al recentissimo appalto dell’immobile da costruire in via Valleggio, su progetto dello studio "giappomilanese" Ioshimoto. Lavori da 8 milioni 600 mila euro (3,5 messi dalla provincia e 5,1 dall’Insubria) che dovrebbero iniziare a febbraio e finire nel giro di due anni. Senza contare il 4° e 5° lotto del corpo centrale, ovvero il semianello interrato di aule e laboratori e la piazza di raccordo con il Setificio, che sarà a sua volta dotata di un’ala destinata alla didattica. Anche questi spazi, che hanno comportato un investimento di 5,6 milioni di euro, sono tutti, o quasi (ad eccezione di un paio di locali del Politecnico) appannaggio della facoltà di Scienze.
Il completamento dei lavori, previsto per il 2012, rischia di coincidere con la definitiva dismissione dei corsi di laurea triennali in Informatica e Scienze dei beni culturali, cancellati mercoledì sorso dal Senato accademico.
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