Caos all'Agenzia delle Entrate
Tutti in coda per i controlli

Un migliaio di contribuenti comaschi è stato raggiunto dalla richiesta di documentazione per verificare la correttezza delle dichiarazioni dei redditi 2007 sull’anno d’imposta 2006

Un migliaio di contribuenti comaschi è stato raggiunto in questi giorni da una lettera dell’Agenzia delle Entrate che chiede documentazione per verificare la correttezza delle dichiarazioni dei redditi 2007 sull’anno d’imposta 2006. Per esempio, è richiesta documentazione sulle spese sanitarie, spese scolastiche, mutui e così via che vanno in detrazione o in deduzione sull’imponibile. Lunedì, la scadenza dell’autodichiarazione di novembre, con lo «sconto» del 20% da riportare l’anno prossimo. Potrebbero essere gli ultimi adempimenti 2009, l’anno del Fisco che si chiude con la diminuzione della pressione fiscale dello 0,1%, come assicurano gli esperti a scettici e malfidenti e con l’annuncio del Governo che non taglierà le tasse. È un annuncio dell’altro giorno. Magari le cose cambiano: ne parlavano i contribuenti in attesa all’Agenzia delle Entrate che da una settimana è diventata ancora più importante, nell’ambito della riorganizzazione predisposta dai vertici: ora è direzione provinciale delle entrate. Gli uffici sul territorio, a Menaggio, Erba e Cantù, non si occupano più di accertamenti, ma continuano con il servizio ordinario «di routine», come la definisce un commercialista che s’è recato direttamente in città per una pratica, non sapendo se fosse ancora competente «la routine» dell’ufficio periferico. Circa 25 dipendenti delle sedi sul territorio sono stati spostati volontariamente a Como dove l’organico è ormai di 150 unità, secondo quanto s’è appreso, perché qualsiasi tipo di informazione resta centralizzato, a Milano o a Roma.
Tutti sono soddisfatti del servizio reso dall’Agenzia delle Entrate di Como, trovano i funzionari efficienti e competenti. Il problema è quello delle attese, regolate con i numeri: da lunedì, l’affluenza è aumentata, dai 60 - 70 contribuenti al giorno, è salita a 150, forse per gli equivoci sugli uffici territoriali, forse perché c’è davvero bisogno della Direzione Provinciale. Tutti seduti, tutti in attesa. Perché il Fisco esegue controlli a campione e dispone campagne per verificare la correttezza dei contribuenti, a qualsiasi titolo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA