Colletta alimentare:
i comaschi generosi

Anche nei  90 supermercati della provincia, per l’intera giornata, il desiderio di condivisione si è reso sempre più consistente fra il via vai di carrelli e di borse della spesa. Tanti chili di pasta, riso, scatolame, pelati, tonno, omogeneizzati, olio... che con il passare delle ore si accumulavano negli scatoloni che a sera hanno raggiunto i magazzini per lo stoccaggio dei prodotti

COMO Non dovevano spiegare nientei volontari con la pettorina gialla pronti a consegnare i sacchetti per la Colletta alimentare. Era ormai la tredicesima edizione di una giornata speciale, quella promossa a livello nazionale dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus e dalla Compagnia delle Opere-Opere Sociali. E la gente non aveva bisogno di tante informazioni, conosceva il gesto e conosceva la destinazione di quel cibo raccolto e distribuito che giunge come una manna agli enti che si occupano degli “ultimi”, che organizzano mense e comunità di accoglienza, che sostengono nuclei familiari in gravi difficoltà. Anche nei  90 supermercati della provincia di Como, per l’intera giornata, il desiderio di condivisione si è reso sempre più consistente fra il via vai di carrelli e di borse della spesa: nella routine da sabato pomeriggio anche chi normalmente resta invisibile, distante ed estraneo, è diventato prossimo, destinatario di un pensiero, di una preoccupazione, di un abbraccio. Niente parole, dunque, ma chili, tanti chili di pasta, riso, scatolame, pelati, tonno, omogeneizzati, olio... che con il passare delle ore si accumulavano negli scatoloni che a sera hanno raggiunto i magazzini per lo stoccaggio dei prodotti. Chili di speranza, se si potesse mettere anche quella su una bilancia, affiorata di continuo nel lavoro concreto, condiviso da oltre mille volontari provenienti da realtà diverse fra le quali associazione Alpini, San Vincenzo, Caritas, Scout, Croce Rossa, 118.

© RIPRODUZIONE RISERVATA