Tre morti sulle montagne del lago
Tragedie in Grigna e a San Primo

Recuperata la salma di un giovane alpinista caduto in un canalone sul pizzo della Pieve. Morto anche un quarantenne milanese sul Monte Barro e un giovane turista tedesco tradito dal ghiaccio tra Veleso e San Primo

COMO - Bilancio tragico di questa prima domenica di gennaio sulle montagne del Lario. Tre morti nel giro di poche ore, tra le Province di Lecco e di Como. La prima salma è stata recuperata in mattinata in un canalone non lontano dall'Eremo del Monte Barro, nel Lecchese. E' il corpo di Ludovico Maria Mancini, 39 ann, milanese. Era stato lo stesso escursionista, sabato mattina, qundi 4 ore prima del suo ritrovamento, a contattare il 118: «Sono salito sul Monte Barro e mi sono perso, non riesco a capire dove sono finito». Così aveva detto, poi solo silenzio. Per ore il suo cellulare aveva suonato a vuoto. La seconda vittima è il mandellese Marco Invernizzi, 35 anni, precipitato attorno all e9.30 del mattino in un canalone in Grigna settentrionale, sulla parete Fasana a nord est del Pizzo della Pieve. Era con due amici, esperti arrampicatori. Non è chiaro come siano andate le cose. Ha raccontato uno dei suoi due compagni: «Mi sono girato e l’ho visto che stava precipitando. Gli ho gridato di piantare la piccozza ma Marco non ha detto nulla». Un particolare confermato anche dall’altro alpinista: «Non l’abbiamo sentito gridare o chiedere aiuto. E’ caduto giù senza un urlo, senza un lamento».
La terza vittima è un giovane tedesco residente a Praga e in vacanza sui monti del Triangolo Lariano, Oliver Stang, che nel primo pomeriggio camminava con la fidanzata Zdenka Kujova, di nazionalità ceca, su un sentiero del monte San Primo. Sono entrambi scivolati sul ghiaccio precipitando in un canalone, una caduta da cui la giovane è uscita illesa. Sul colpo è invece deceduto il suo compagno.

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