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Venerdì 15 Gennaio 2010
Zanetti: «Il sindaco si penta,
butti giù quel muro orrendo»
Argentino, ma comasco d’adozione ormai da quindici anni, adora il lago («ne sono innamorato») e non lascerebbe per nulla al mondo la sua casa di Moltrasio con le finestre affacciate sullo specchio d’acqua. L’ha sorvolato con l’idrovolante partendo dall’hangar, ama fare passeggiate in riva a Cernobbio, e l’ha visto anche dai cannocchiali dello stadio Sinigaglia, quando giocò proprio contro il calcio Como nel suo personalissimo derby. Xavier Zanetti, semplicemente «il Capitano» per i tifosi nerazzurri, da comasco è passato negli ultimi mesi più volte sul lungolago e, più volte, ha girato lo sguardo verso destra, verso le finestre e verso il muraglione.
Forse avrebbe preferito evitarlo, ma negli ultimi mesi anche il sindaco Stefano Bruni (tifosissimo dell’Inter) ha dovuto girare lo sguardo a destra e guardare oltre gli oblò. Lo sguardo del Capitano e quello del sindaco che, da buon nerazzurro, lo definisce sicuramente «semplicemente il Capitano» non si sono mai incrociati, ma hanno visto la stessa immagine, al di là della palizzata di legno.
Forse avrebbe preferito evitarlo, ma negli ultimi mesi anche il sindaco Stefano Bruni (tifosissimo dell’Inter) ha dovuto girare lo sguardo a destra e guardare oltre gli oblò. Lo sguardo del Capitano e quello del sindaco che, da buon nerazzurro, lo definisce sicuramente «semplicemente il Capitano» non si sono mai incrociati, ma hanno visto la stessa immagine, al di là della palizzata di legno.
E dal Capitano arriva una bocciatura senza appello al Bruni tifoso nerazzurro. Bocciatura per quel muro costruito sul lungolago che lui tanto ama e che ha visto cambiare, anno dopo anno, ma senza mai pensare di ritrovarsi a doverlo guardare (o peggio a doverlo immaginare) con una colata di cemento davanti. «Un po’ seguo le vicende politiche comasche - racconta Zanetti, maglione viola come la sciarpa e le scarpe seduto su una poltroncina rigorosamente blu e nera alla Pinetina - e certo che ho visto il muro. Sono uno di quelli arrabbiati per quello che è stato fatto. Speriamo che lo possano buttare giù perché avere questa bellezza che è il lago e non poterla vedere, soprattutto in quel punto, non è affatto carino».
Quando parla di Como, l’idolo dei tifosi interisti, parla di «casa». Parla da comasco che ama il lago e non a caso più volte ripete «ne sono innamorato». E, vedendo la muraglia, ha avuto la stessa reazione dei comaschi. Rabbia.
E cosa dice Xavier Zanetti al Bruni sindaco nerazzurro? Il messaggio è chiaro e suona come una tirata d’orecchie con la speranza che cancelli l’errore: «Non so perché ha fatto questa scelta - dice - ma speriamo davvero che si penta e lo possa buttare giù». A bordo della sua particolarissima Fiat 500 (con strisce nerazzure e il numero 4), oppure della station wagon più anonima, passa spessissimo dal centro cittadino. Da solo, ma anche con la moglie Paula e i loro due bambini. E spera di poter tornare a vedere quello che si vedeva prima della palizzata e prima del cemento.
Tra le maglie interiste non solo il Capitano ha visto il muro. C’è da scommettere che anche Mourinho (abita in città) abbia girato lo sguardo a destra. E chissà cosa ha pensato... Forse a Bruni avrebbe regalato, per il muro, la speciale fascia «zero tituli».
Gisella Roncoroni
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