Homepage / Como città
Martedì 19 Gennaio 2010
Riparte il treno per il campus
Frecciate tra Butti e Bruni
Il campus, un’offerta formativa di qualità, una grande attenzione nei confronti della ricerca. E un legame più stretto con il territorio. La strada, a parole, è tracciata. «Ora è tempo di scelte e di fatti», chiarisce il presidente della Camera di commercio Paolo De Santis
Proprio sulla cittadella universitaria si sofferma il sindaco Stefano Bruni: «Non dobbiamo pensare a un’università per i comaschi, sarebbe la morte dell’università. Gli atenei devono attrarre non solo e non tanto i nostri figli, ma chi viene da altre zone e dall’estero. Qui si inserisce il discorso sul campus, che va rilanciato. Ne ho parlato con il presidente della Regione, visto che per realizzare un’opera del genere servono anche soldi pubblici e non basta il project financing. E a breve, prima delle elezioni, riuniremo il tavolo tecnico per l’accordo di programma». «Il campus - sottolinea De Santis - è determinante, la sfida si vince solo garantendo l’accoglienza. Ma ci sono altri tasselli da sistemare, i problemi non mancano. La presenza degli atenei non è ancora un elemento che dà energia e forza al territorio, manca una cinghia di trasmissione forte, al punto che corsi e facoltà sono poco conosciuti. Il rapporto tra città e università deve funzionare meglio, in questi anni ci si è parlati poco. Ma la riforma Gelmini ci dà delle opportunità importanti, l’offerta formativa di sicuro dev’essere più coerente. È il momento, insomma, di prendere le decisioni». Tra i meno teneri nei confronti di alcune scelte “pro Varese” fatte di recente dall’Insubria, il senatore lariano del Pdl Alessio Butti: «Il corso di Scienze della comunicazione che partirà l’anno prossimo non serve al territorio. E la legge che prevede uno sviluppo equilibrato dell’ateneo tra Como e Varese non è stata rispettata, a questo punto proporrò di modificarla. Ma non capisco nemmeno perché Comune e Camera di commercio non abbiano firmato l’accordo per far parte del cda dell’Insubria». Su quest’ultimo aspetto Bruni e De Santis replicano: «Il cda non ha poteri decisionali, con la riforma le cose cambieranno e a quel punto avrà senso esserci». Ha suscitato qualche malumore anche l’assenza del presidente della Provincia Leonardo Carioni, impegnato a Milano. In mezzo a decine di interventi dei rappresentanti del territorio, è mancata la voce di Villa Saporiti.
Michele Sada
© RIPRODUZIONE RISERVATA