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Mercoledì 27 Gennaio 2010
Il mondo delle associazioni
ora ai raggi X delle Entrate
Un clima da «fine del mondo» quando dai paesi di montagna a quelli di pianura, passando per la città, è squillata la tromba: tutte le associazioni e i gruppi di volontariato entro il 31 dicembre 2009 devono compilare ed inviare il modello Eas all’Agenzia delle Entrate, con tutti i dati fiscali, attività, soci, rendiconti, sponsorizzazioni, contributi, locali utilizzati, manifesti esposti
Un clima da «fine del mondo» quando dai paesi di montagna a quelli di pianura, passando per la città, è squillata la tromba: tutte le associazioni e i gruppi di volontariato entro il 31 dicembre 2009 devono compilare ed inviare il modello Eas all’Agenzia delle Entrate, con tutti i dati fiscali, attività, soci, rendiconti, sponsorizzazioni, contributi, locali utilizzati, manifesti esposti. In questi giorni, i primi dati nazionali. Oltre 2.000 associazioni in provincia di Como sono state coinvolte e Lucia Villani, presidente della Cooperativa Abc, in collaborazione con il Centro Servizi del Volontariato e le Acli, serviti 200 enti associativi, riflette che oggi il volontariato non è più solo questione di cuore. Ma anche di testa. Richiede gestione, amministrazione, rispetto delle norme. Mai più spontaneismo. «È giusto ripulire la società dalle false associazioni - acconsente Gregori - altrimenti, ci mettiamo insieme in tre o quattro, facciamo un’associazione e chiediamo le agevolazioni che spettano a quelle vere. Cioè, non paghiamo le tasse dovute. Però, per i nostri gruppi, è stato un colpo». Adesso, chissà che cosa faranno di tante dichiarazioni, all’Agenzia delle Entrate e la morsa del Fisco sugli Alpini come su tante associazioni, sembra un po’ il raschiamento del fondo del barile. Che bilancio hanno gli Alpini? «Le entrate sono costituite dalle tessere associative. Venticinque - trenta euro. Qualche socio è generoso. Ci sono Gruppi che usufruiscono di contributi pubblici e gruppi che ricevono offerte. Tutto rendicontato. Mancherebbe altro». Ma ci sono tante strutture, tanti interventi, missioni, manifestazioni: l’Alpino è solidarietà, è lavoro gratuito. «Ma anche questo, nelle regole, lo raccomando sempre. Le norme antinfortunistiche valgono anche per noi», conclude Gregori, ricordando che niente è più come una volta. Adesso, chi intende ristrutturare un locale con lavoro gratuito, per beneficenza, deve presentare il progetto e indicare il direttore lavori. Ma la Penna Nera non si piega neanche un po’. C’è da tagliar la pianta lungo la Linea Cadorna? Si mette scarpe e tuta antitaglio, mancherebbe altro.
Maria Castelli
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