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Martedì 02 Febbraio 2010
Piste ciclabili, nessuno le vuole
E ce le avrebbero finanziate
Como non ha partecipato al bando regionale per favorire l’uso della bicicletta in ambito urbano ed extraurbano: concede contributi fino al 50% dell’impegno di spesa per costruire piste ciclabili, ovvero percorsi protetti che superino il conflitto fra ciclisti, automobilisti, camionisti e pedoni
Sul podio, sono saliti i Comuni altolariani di Gera Lario e di Vercana, che hanno presentato progetti da 500.000 e da 200.000 euro ed hanno ricevuto un finanziamento da 241.000 e da 122.000 euro. Ammessi, ma non finanziabili, i progetti di Cabiate, Carbonate, Lasnigo e Bene Lario. Al prossimo giro per Claino con Osteno e il Parco Regionale del Lura.
«Non saprei dire perché Como non abbia partecipato al bando per le piste ciclabili: mi prendo l’impegno di capire. È un problema che non ho ancora avuto il tempo e l’occasione di affrontare», afferma l’assessore comunale Stefano Molinari, favorevole non solo alle infrastrutture ciclabili, ma anche alla diffusione delle due ruote elettriche. Como ha forse il record mondiale delle piste ciclabili più corte del mondo, come in via Cadorna e in via Gallio, ma a voler ben guardare, tutta la convalle, il lungolago, la città murata sono percorsi naturali per le biciclette, a patto di eliminare tutta una serie di ostacoli e di posare rastrelliere, perché a volte è più difficile trovar posto per una bicicletta che per un’auto. Di più: sarebbe anche interessante, come succede a Milano, il bike sharing, la bicicletta condivisa, posteggiata in diversi punti della città e la combinazione con i mezzi di trasporto, pubblici e privati. Gli esperti dicono che il problema dell’inquinamento e della congestione da traffico si affronta in tre modi: con il trasporto pubblico, la pedonabilità e la ciclabilità e a Como, per tutto questo, non è esattamente l’anno zero. Però la passione e un po’ anche l’esigenza della bicicletta avanzano e se il freddo scoraggia pure il ciclista più ardito, arriverà la bella stagione, quando si farà più acuto il combattimento fra i diversi modi di muoversi. C’era anche il progetto di una pista ciclabile transfrontaliera, forse tramontato per sempre. Di sicuro, la città in bici è un’altra cosa e la bici aguzza anche l’ingegno, come quello di schivare le buche e di mettere in opera i dispositivi antifurto. Pedalare è spesso una sfida, però ha un grandissimo vantaggio: la bici è l’unico mezzo di trasporto che non paga niente, né bollo, né ticket, né pedaggio, l’unica energia di cui ha bisogno è quella umana. I malpensanti dicono che è questa la ragione per cui non è incentivata, né agevolata.
M. Cast.
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