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Mercoledì 03 Febbraio 2010
Mentasti e l'allarme viabilità
C'è ancora tanta strada da fare
Viabilità, trasporti e parcheggi: il trasferimento nel nuovo ospedale si avvicina, il Sant'Anna chiede certezze agli enti pubblici su questi tre importanti nodi ancora da sciogliere. Il direttore generale Andrea Mentasti non nasconde «qualche preoccupazione» e lancia un messaggio chiaro
- Partiamo dai trasporti. Qual è il suo timore?
<Servono linee nuove che colleghino la città al Sant'Anna e devono essere dirette, senza cambi. Ma io non so ancora nulla di ufficiale. Con Asf e con gli azionisti, cioè Comune e Provincia, c'è stato solo qualche “abboccamento”. Vorrei capire anche se è previsto un collegamento con la stazione ferroviaria di Grandate. Dipendenti e utenti meritano un sistema di trasporti pubblici di serie A, non qualcosa di raffazzonato. Su 2.500 dipendenti, tra l'altro, solo 600 risiedono nel Comune di Como e c'è quindi bisogno anche di mezzi che facciano la spola tra l'ospedale e le altre zone del territorio. Le linee dovranno seguire i nostri orari, con corse dal mattino presto fino alle 22, visto che alcuni turni terminano alle 21,30.
- Perché serve un piano dei trasporti così in anticipo rispetto al momento del trasloco?
<Una volta pronto il piano, potrei fare un sondaggio per scoprire quanti dipendenti intendono utilizzare i mezzi pubblici, così avrei un quadro più chiaro anche sui posti auto.
- A proposito: mesi fa abbiamo rivelato che i posti auto realizzati al Sant'Anna bis potrebbero non bastare. Avete sbagliato i conti?
<No. Inizialmente il problema non c'era, perché nel parcheggio multipiano avevamo previsto un livello in più. Poi la Soprintendenza l'ha bocciato e gli spazi si sono ridotti. Oggi abbiamo circa 1.300 posti, ma un centinaio vanno riservati alle categorie protette e scendiamo così a 1.200. Un numero del genere, stando agli esperti, potrebbe anche bastare, visto che si calcolano 2 posti auto per ogni letto e noi avremo poco meno di 600 letti. Ma il conteggio viene fatto ipotizzando che il 30% dei dipendenti usi i mezzi pubblici, mentre noi siamo al 5%. Ecco perché vedrei di buon occhio un aumento delle aree di sosta e, dall'altra parte, l'istituzione di un ottimo sistema di trasporto pubblico.
- Sappiamo che avete messo gli occhi da tempo su un terreno della famiglia Giulini, a pochi passi dall'ospedale. Riuscirete a realizzare un parcheggio?
<In effetti vorremmo utilizzare quell'area agricola, subito dopo la rotonda che porta all'ospedale, sulla sinistra. La proprietà è disponibile a ricavare un parcheggio a raso, sempre che la Soprintendenza non si opponga. Ma si è messo di traverso il Comune di Montano Lucino. Io spero che il sindaco cambi idea, nell'interesse di tutti. I posti sarebbero 300, con la possibilità di arrivare a 500 in una seconda fase, quando sarà pronta anche la palazzina uffici e arriveranno altri dipendenti.
- L'altro problema ben noto riguarda le tariffe da applicare per i posti già esistenti. L'accordo con il Comune di san Fermo è ancora lontano?
<Il problema c'è. Sarà San Fermo a gestire i parcheggi e le tariffe che il sindaco vorrebbe applicare sono oggettivamente alte. Mi aspettavo 30 euro per l'abbonamento mensile dei dipendenti, mentre la sua proposta arriva al doppio.
- Anche sulla viabilità di accesso al nuovo ospedale sono state sollevate perplessità: le strade sono adeguate?
<Non del tutto. Servirebbe una bretellina che, partendo subito prima della rotonda del Bennet, agevolasse l'arrivo all'ospedale. Nella direzione opposta, venendo da Montano, la Provincia ha in programma un'opera simile, che eliminerà peraltro il semaforo, e mi è stato assicurato che verrà fatto a breve. Allo stesso modo il Comune di Como dovrebbe intervenire nel tratto che percorre chi arriva dalla città.
Michele Sada
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