Studenti contro la mafia
Centinaia in corteo

Como: hanno sfilato più di 700 alunni delle superiori, principalmente del Caio Plinio (la scuola da cui è partita l'idea, nell'ambito di un progetto sulla legalità che ha coinvolto le classi 5ªF e 3ªC) ma anche di altri istituti, dal Pessina al Ciceri

COMO I comaschi li guardano stupiti, leggono gli striscioni e ascoltano cori che a Como nessuno aveva mai intonato. Un corteo contro la mafia, in centro storico, proprio non se l'aspettavano. Se gli volevano attirare l'attenzione, ci sono riusciti. La partecipazione, peraltro, è stata ampia, nonostante la pioggerella caduta sulla città per tutta la durata della marcia. Hanno sfilato più di 700 studenti delle superiori, principalmente del Caio Plinio (la scuola da cui è partita l'idea, nell'ambito di un progetto sulla legalità che ha coinvolto le classi 5ªF e 3ªC) ma anche di altri istituti, dal Pessina al Ciceri. Partiti alle 9 proprio dal Caio Plinio, i ragazzi hanno percorso viale Cattaneo e viale Battisti (non sulla sede stradale), quindi via Sauro, piazza Verdi, via Rodari, piazza Roma, via Giovini, piazza Cavour, piazza Perretta, via Boldoni, via Luini, piazza San Fedele, via Odescalchi, via Carducci e sono approdati in Largo Spallino poco prima delle 11,30 (con oltre un'ora di anticipo sulla tabella di marcia, complice l'andatura sostenuta, e senza aver bloccato il traffico grazie al percorso quasi interamente in Ztl). A dispetto delle previsioni, non è stato piantato un albero a pochi passi dal tribunale: «Il Comune non ci ha autorizzato - spiega la preside del Caio Plinio Magda Zanon - Lo pianteremo nelle prossime settimane in uno spazio della scuola». Ad aprire il corteo c'era uno striscione bianco con la scritta «Noi non ci stiamo!» e gli studenti ne reggevano altri tre, tutti di grandi dimensioni, con i messaggi «La legalità non è un'utopia» e «Il coraggio di non essere complici», mentre uno era dedicato ai ragazzi della scuola De Vincenti di Bisacquino (Palermo), che in contemporanea stavano sfilando nel loro paese e nelle scorse settimane avevano ricevuto la visita di alcuni alunni del Caio Plinio, in occasione di un viaggio nei luoghi della mafia (a Bisacquino visse uno dei primi e più potenti boss, Don Vito Cascio Ferro).

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