In carcere per pedofilia
tra lacrime e ammissioni

Lungo interrogatorio di garanzia per il cinquantenne di Senna Comasco che riconosce parte degli addebiti ma cerca di arginare la proporzione delle accuse

SENNA COMASCO -  È stato il giorno del pianto e delle lacrime, per l'ex numero uno del basket Senna Enrico Marelli, schiacciato, in una cella del carcere del Bassone, sotto il peso di un poderoso castello di accuse che spaziano dalla tentata violenza sessuale aggravata alla detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico.
Assistito dagli avvocati Massimo Cordiano ed Ernesto Lanni, Marelli, cinquant'anni, ha incontrato venerdì mattina il giudice preliminare Alessandro Bianchi che l'ha sottoposto a un lungo interrogatorio di garanzia. L'indagato avrebbe ammesso gran parte degli addebiti ma avrebbe anche tentato di arginare le proporzioni di alcune delle accuse che gli sono state mosse, in particolare per quanto riguarda l'età delle sue vittime. Sul caso che più di altri aveva suscitato impressione - il presunto adescamento di un dodicenne incontrato in chat - il perito informatico di Capiago Intimiano, si è difeso spiegando di non avere mai immaginato, sulla base delle risposte che otteneva via internet (in realtà, ma lo si sarebbe scoperto solo dopo, si trattava della zia che gli si era sostituita per difenderlo), che il suo interlocutore fosse così piccolo.
Sulle età delle vittime, vere o presunte, di questo insospettabile padre di famiglia, si giocherà comunque gran parte dell'indagine preliminare. Al di sopra della soglia dei 14 anni, la legge riconosce, in tema di orientamento e scelte sessuali, una sorta di "libero arbitrio" che invece, sotto i 14 anni, non ha alcuna influenza processuale. Ed è su questo nodo che Marelli tenterà, presumibilmente, di difendersi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA