Dopo le accuse di pedofilia:
"Famiglia distrutta, li aiuteremo"

Parla la vicepreside dell'istituto comprensivo – le scuole di Capiago Intimiano, Senna, Cucciago e Montorfano - frequentato fino a qualche giorno fa dalle figlie dell'uomo arrestato

CAPIAGO INTIMIANO - «Le bambine, per il padre, soffrono e soffriranno. Ma la madre è una donna forte, e ha intenzione di far tornare le due figlie a scuola. Succederà fra non molto tempo. Noi siamo pronti a dare loro sostegno, ad aiutarle». Alla serata conclusiva della mostra del libro, Lia Petrucci, la vicepreside dell'istituto comprensivo – le scuole di Capiago Intimiano, Senna, Cucciago e Montorfano – si confida da un angolo della palestra di via Serenza. Mentre le urla giocose dei bambini rimbombano. E i genitori, sugli spalti, mormorano. Impossibile non pensare alla triste storia di pedofilia che ha portato all'arresto di Enrico Marelli. Fino a qualche giorno fa, consigliere nell'istituto frequentato anche dalle figlie. Il cinquantenne – che avrebbe riconosciuto gran parte dei pesantissimi addebiti, e si sarebbe difeso parlando di giovani «consenzienti», mai sotto i sedici anni – è conosciuto anche per il suo ruolo di presidente del Basketsenna.
La Petrucci racconta le pesanti giornate che anche la scuola ha dovuto sopportare. Prima che la vicenda diventasse pubblica (anche per tutelare tutti i minorenni) le insegnanti erano state avvisate. «Ai ragazzi abbiamo cercato di evitare il clamore – dice la vicepreside – per evitare che ci fosse una certa curiosità attorno all'argomento». La scuola, con grande riserbo, è pronta a mettere in campo tutto il personale possibile per aiutare la famiglia di Marelli. «Abbiamo due ottime psicoterapeute», afferma l'insegnante. Disponibili ad offrire la propria professionalità a chiunque ne abbia bisogno.

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