Gli ha spaccato il cranio
per un debito di 15 euro

Como: il pensionato di via Spartaco sarebbe stato aggredito per un debito condominiale che la figlia aveva già versato al vicino di casa, ora in cella

COMO - «Mi devi 15 euro». E giù botte. Giuseppe Rigamonti, il pensionato di via Spartaco ricoverato al Sant'Anna in prognosi riservata per colpa di una frattura cranica, è stato aggredito e malmenato con un pestacarne per la mirabolante cifra di 15 euro di presunto debito nei confronti del suo aggressore, il quarantenne Roberto Di Giuseppe. Soldi che, tra l'altro, la figlia di Rigamonti aveva già regolarmente versato al vicino di casa ora in cella con le accuse, pesantissime, di tentato omicidio e tentata estorsione aggravata.
L'82enne pensionato aggredito con un pestacarne sta meglio: sarebbe fuori pericolo, ma età e violenza del trauma cranico consigliano prudenza nella prognosi finale. L'uomo non ha mai perso conoscenza quando, venerdì poco dopo le 18, è stato malmenato dal vicino di casa. Incredibile il movente dell'aggressione, almeno stando a quanto hanno potuto ricostruire gli agenti della squadra volante della questura, che hanno fatto scattare le manette ai polsi del Di Giuseppe. Quest'ultimo si è presentato in casa di Rigamonti pretendendo il pagamento di 15 euro, somma dovuta per il pagamento di una quota legata ai lavori per la pulizia delle scale condominiali, di cui si occupava lo stesso Di Giuseppe. In realtà quella somma era già stata regolarmente versata:era stata la figlia di Rigamonti, a consegnarla al quarantenne ora in cella. Il quale, di conseguenza, gli inquirenti sospettano sapesse alla perfezione dell'avvenuto pagamento: da qui l'accusa di tentata estorsione ipotizzata dal pubblico ministero Mariano Fadda, magistrato di turno alla procura di Como.
È probabile che lo stesso Rigamonti abbia reagito alla richiesta, sempre più violenta, del vicino di casa ricordandogli l'avvenuto pagamento. Fatto sta che Di Giuseppe sarebbe andato all'improvviso su tutte le furie, tanto da impugnare un pestacarne che ha trovato nella cucina dello sventurato vicino di casa e da utilizzarlo per colpirlo con violenza alla testa.

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